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Nessuno vuole fare il cameriere? Si “assumono” robot

A Sorrento fa discutere il caso del Circolo dei Forestieri. L'ultima storia dal fronte del mismatch tra domanda e offerta nel nostro mercato del lavoro, là dove il mare luccica

A Sorrento, una delle capitali del turismo italiano, si fa talmente fatica a trovare personale di sala che il Circolo dei Forestieri, per il suo storico ristorante, su una terrazza panoramica sul Golfo di Napoli, ha pensato bene di porre fine ai colloqui e di investire 36 mila euro per comprare due robot camerieri.

È solo la punta dell’iceberg di quello che si caratterizza come il mismatch del mercato del lavoro italiano: vale a dire, alla domanda di impiego da parte delle aziende, spesso, troppo spesso, non corrisponde la stessa offerta, nonostante un tasso di disoccupazione che, soprattutto nelle regioni del Sud, rimane consistente.

Gli ultimi dati parlano di un dislivello che va oltre il 47% e che, solo nel 2023, ha fatto perdere al sistema-Italia qualcosa come 44 miliardi di euro.

Ma tant’è: perché là dove il mare luccica, davanti al mare di Sorrento, nessuno vuole fare il cameriere? “Noi offriamo un contratto regolare di otto mesi pieni, più eventi extra, a 1500/1600 euro. Ma, soprattutto per i ragazzi, non è una questione economica a farli scappare: bensì la non disponibilità a coprire i turni serali, festivi e del fine settimana”, ha spiegato Mario Parlato, il presidente del Circolo Forestieri di Sorrento.

Così, in vista di questa stagione estiva, ha ben pensato di tagliare la testa al toro e di investire 36 mila euro per due camerieri robot. “Dovevo allestire una squadra di 35-40 persone per un locale che ha fino a 600 coperti. E ho convinto i soci del Circolo che sarebbe stato più veloce e pratico investire su due robot anziché continuare a fare colloqui infruttuosi”.

“Ora, in questi primi giorni in cui li abbiamo messi in funzione – ha continuato Parlato – fanno da supporto al personale di sala in carne e ossa: accolgono i clienti, li accompagnano ai tavoli, ma soprattutto li utilizziamo per lo sbarazzo dei tavoli e il trasporto di piatti e stoviglie verso il lavaggio. La nostra terrazza è lunga 120 metri, quindi hanno un bel da fare”.

“Certo – ha concluso, però, il presidente del Circolo – non potranno mai sostituire un cameriere con un bel sorriso accogliente e magari un giusto consiglio da dare ai clienti per il nostro menù, ma oltre al lavoro che garantiscono, ci stanno facendo anche da pubblicità: molti, adesso, vengono a mangiare sulla nostra terrazza proprio per essere serviti da loro e li cercano anche solo per farsi un selfie-ricordo”.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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