Secondo l’Osservatorio Artificial Intelligence, da qui a dieci anni, potenzialmente i robot potranno svolgere il lavoro di 3,8 milioni di persone in Italia.
L’Intelligenza Artificiale è particolarmente efficace nell’automatizzare mansioni ripetitive e di routine, come dimostra il caso di Sorrento coi robot camerieri. Pertanto, alcuni settori e tipi di lavori potrebbero subire cambiamenti radicali.
Ma quali? Di sicuro, i lavori di produzione, quelli amministrativi e di elaborazione dati che coinvolgono compiti standardizzati e prevedibili. I settori più coinvolti saranno trasporto e logistica, con alcuni ruoli di autisti e operatori logistici che potrebbero essere sostituiti da soluzioni automatizzate.
Altro settore in cui l’impatto dell’Intelligenza Artificiale si farà sentire è quello dei servizi clienti, con i chatbot e gli assistenti virtuali che già adesso stanno progressivamente assumendo compiti del servizio clienti, rispondendo a domande comuni e supportando le interazioni di base. Poi, in allarme ci sono le attività bancarie e finanziarie che coinvolgono la valutazione dei rischi, la gestione degli investimenti e le transazioni di base che possono essere automatizzate grazie all’apprendimento automatico.
Ancora: produzione e lavorazione: alcuni ruoli tradizionali di lavoratori di linea potranno essere sostituiti con robot e sistemi automatizzati.
Le nuove tecnologie, infine, sono destinate a essere utilizzate nell’analisi di dati per identificare modelli e tendenze, in quanto l’AI può svolgere alcune attività di analisi in modo più veloce ed efficiente; lavori legali, come la ricerca di casi e la preparazione di documenti standard.
Sta di fatto che ci sono anche nuove opportunità emergenti grazie a questa tecnologia. I lavori che richiedono creatività, pensiero critico, empatia e interazione umana sono generalmente meno suscettibili di essere sostituiti dall’AI e potrebbero addirittura beneficiare delle tecnologie intelligenti per migliorare le prestazioni.