
Ieri, giovedì 13 marzo, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto elezioni con il quale ha deciso che per i referendum si voterà l’8 e 9 giugno, in concomitanza con il ballottaggio delle elezioni amministrative.
Sarà un appuntamento molto importante per il mondo del lavoro. Oltre al quesito per la cittadinanza, infatti, ci saranno ben quattro inerenti l’impiego, tant’è che sono stati promossi, tra gli altri, da Cgil e Uil.
Nel quesito su licenziamento e reintegro, il loro obiettivo è eliminare le disparità di trattamento tra i lavoratori assunti prima e dopo il 7 marzo 2015 in caso di licenziamento illegittimo. Oggi, chi è stato assunto prima di questa data può essere reintegrato, mentre chi è stato assunto dopo ha diritto solo a un indennizzo. L’abrogazione del decreto legislativo n. 23/2015 garantirebbe a tutti lo stesso livello di tutela previsto dalla legge Fornero.
Ci sarà poi il quesito specifico per i risarcimenti: attualmente, nelle piccole imprese (meno di 16 dipendenti), il risarcimento massimo per un licenziamento illegittimo è limitato a 6-14 mensilità. Il quesito propone di eliminare questo tetto, permettendo ai giudici di calcolare il risarcimento in base al danno effettivo subito dal lavoratore.
Non mancherà un quesito sul lavoro precario: esso vuole contrastare il lavoro precario reintroducendo l’obbligo per i datori di lavoro di indicare una giustificazione (causale) anche per le assunzioni a termine inferiori a 12 mesi. Perché questa modifica è necessaria? Secondo la Cgil, “evita l’abuso dei contratti a termine senza motivazione, protegge i lavoratori dal rischio di precarietà continua, rafforza il principio che il contratto di lavoro standard deve essere a tempo indeterminato”.
Capitolo sicurezza: adesso, in caso di incidenti sul lavoro dovuti a carenze di sicurezza negli appalti, la responsabilità del committente (es. grande azienda) è limitata solo ai rischi “generici” e non a quelli “specifici” dell’appaltatore. Il quesito mira a rendere sempre responsabile il committente, permettendo ai lavoratori e alle loro famiglie di ottenere un risarcimento diretto. In questo modo, va da sé, aumenta di molto la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Essendo referendum abrogativi, servirà raggiungere il quorum del 50% più uno degli aventi diritto al voto.