Quante aziende passeranno il ferragosto pensando a come attrezzarsi per la patente a punti per la sicurezza in campo dal primo ottobre prossimo? Saranno circa 800mila. Le imprese iscritte al Registro delle Camere di commercio che operano nel settore Costruzioni, infatti, sono 832.547. Si tratta di un settore vasto, che include non solo chi lavora nella costruzione di opere edili in senso stretto, ma anche chi installa impianti elettrici e idraulici, chi svolge lavori di isolamento termico, acustico o antivibrazioni. Non solo: rientrano nel settore anche le opere di ingegneria civile e di pubblica utilità.
La norma che ha istituito la patente a crediti ha introdotto il nuovo obbligo per coloro che operano anche nei lavori edili nel privato, le opere stradali, ferroviarie, idrauliche, marittime, idroelettriche. Sono esclusi, invece, coloro che nei cantieri effettuano solo forniture o prestazioni di natura intellettuale. Dunque, i professionisti.
Dal 1° ottobre queste imprese, che operino in forma societaria o individuale, dovranno avere la patente a crediti, che sarà rilasciata dall’Inl in forma telematica, dopo aver attestato il possesso di una serie di requisiti.
Ma come funziona la patente a punti? La dotazione iniziale è di 30 crediti, che potranno essere aumentati fino a ulteriori 30 in base all’anzianità dell’impresa e alla mancanza di violazioni in materia di salute e sicurezza, e fino a ulteriori 40 per attività, investimenti o formazione intrapresi dall’azienda per aumentare la sicurezza.
Sono escluse dall’obbligo della patente a crediti le imprese che hanno già l’attestazione di qualificazione Soa “in classifica pari o superiore alla III”. Si tratta dell’attestazione obbligatoria per le aziende che vogliono partecipare all’esecuzione di lavori pubblici di importo pari o superiore a 150mila euro e – da luglio 2023 – anche per le aziende che eseguono lavori legati al superbonus, di valore superiore a 516mila euro.
A oggi sono circa 30mila le imprese con qualificazione Soa, 6mila delle quali in classifica I e II. Sono dunque circa 24mila quelle che potranno essere esentate dalla patente a crediti, perché sono già state oggetto di analisi economica e tecnica da uno dei 14 enti “certificatori” Soa.
L’obbligo di dotarsi di una patente a crediti per poter operare nei cantieri è una misura adottata in chiave di emersione, e si inquadra infatti nel Piano nazionale di lotta al lavoro sommerso: per ottenere la qualificazione, l’impresa deve attestare la sua iscrizione alla Camera di commercio, e una serie di requisiti, come la continuità contributiva, che ne dimostrano l’esistenza e l’effettiva attività.