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Come trovare lavoro: l’Italia deve puntare di più sugli Its Academy

Lo sostiene la Fondazione Agnelli: "Ci sono pochi tecnici specializzati perchè solo un ragazzo su 100 prosegue gli studi dopo le superiori col percorso più adatto"

Serve correre per recuperare il terreno perduto: l’Italia si ritrova senza tecnici specializzati perchè solo un ragazzo su cento prosegue gli studi dopo le scuole superiori. Proprio così: servono come il pane più studenti negli Istituti Tecnologici Superiori, le cosiddette Its Academy, le scuole professionalizzanti a cui si può accedere con il diploma. Di conseguenza, servono più investimenti ordinari.

A dirlo è il “Rapporto Its Academy: una scommessa vincente? L’istruzione terziaria professionalizzante in Italia e in Europa” realizzato dalla Fondazione Agnelli con l’Università di Milano.

Si tratta di uno studio che fotografa lo stato dell’arte a 15 anni dalla nascita degli Its e che mette a confronto l’Italia con Spagna, Francia, Germania e Svizzera, tutti Paesi dove questo modello è molto più avanti. Mentre in Svizzera e Germania, infatti, il peso dell’istruzione terziaria professionalizzante sul totale dell’istruzione terziaria supera, in termini di iscritti, il 40%, in Italia rappresenta poco più dell’1. Nei 146 Its italiani, gli studenti sono circa 25mila, quanti ne possiede un solo ateneo di medie dimensioni. Ma non solo: la loro distribuzione sconta un forte gap territoriale: se ci sono 230 studenti al Nord, 170 sono al Centro e solo 125 al Sud. In Lombardia, sono 25 gli Its; seguono Lazio e Campania con 16, poi la Sicilia con 11. In Umbria, Molise e Basilicata ce n’è solo uno.

Capitolo finanziamenti: attualmente, lo Stato spende per le Academy 50 milioni di euro l’anno. A questa somma, si aggiungono quelle di provenienza regionale. Ma tant’è: è del tutto insufficiente per garantire loro una crescita significativa. Ipotizzando l’obiettivo di 80mila studenti ogni anno e ipotizzando per studente un costo annuo di 6.600 euro, l’ammontare necessario a regime è circa un miliardo di euro l’anno.

In Italia, in ogni caso, si sconta anche un altro ostacolo che limita lo sviluppo degli Its Academy: la mancata sinergia con l’istruzione secondaria di secondo grado e l’istruzione universitaria. Se non si coinvolgono le scuole, evidentemente, pochi studenti saranno orientati verso questa strada.

Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, l’ha messa così: “Bisogna garantire almeno mezzo miliardo l’anno per il funzionamento ordinario delle Academy. Chi finisce un istituto tecnico e professionale deve sapere che gli Its sono uno sbocco d’elezione, non la serie B rispetto all’università. È necessario, poi, costruire un collegamento più forte con le scuole e investire nella programmazione non più anno per anno, ma almeno in maniera triennale”.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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