
In questi giorni, si parla tanto di contrattazione integrativa di secondo livello, quella che vede protagonista le singole aziende. Ebbene: da questo fronte, arriva una buona notizia. Barilla, la multinazionale del settore alimentare, infatti, ha fatto sapere di aver parificato il congedo parentale: a partire dal primo gennaio 2024, saranno garantite 12 settimane retribuite al 100% a tutti i suoi 8.700 dipendenti, indipendentemente dal genere.
La durata del congedo di maternità resterà la stessa, 160 giorni. Sarà la paternità che passerà dai 10 giorni attuali previsti dalla legge, a ben 12 settimane.
Il cambiamento, in ogni caso, starà sia nell’aumento del congedo per i padri, sia nel ricevere lo stipendio al 100% per le madri nelle prime 12 settimane.
Il perché di questo provvedimento lo ha spiegato Floriana Notarangelo, responsabile delle politiche di diversità e inclusione nelle risorse umane dell’azienda fondata nel 1877 a Ponte Taro, in provincia di Parma: “Vogliamo valorizzare la genitorialità e ridurre uno dei fattori principali del gender gap nel lavoro, in linea con il nostro percorso nella Diversity, Equity & Inclusion. Per questo, il provvedimento è rivolto a ogni genitore, a prescindere dal genere, dallo stato maritale, dall’orientamento sessuale e se il bambino è adottivo o meno, perché in Barilla siamo consapevoli che ogni famiglia è unica e che non esiste una figura genitoriale più importante dell’altra”.
La multinazionale lavora da anni per eliminare le differenze di genere: ad oggi, il 38% degli executive e manager di Barilla nel mondo sono donne, mentre fin dal 2020 è stato eliminato il divario retributivo dovuto al genere, il cosiddetto gender pay gap (ne abbiamo parlato anche qui), in tutte le sue aziende.
La misura sul congedo parentale non sarà quindi applicata soltanto alle sedi italiane, ma a quelle di tutto il mondo. Anche, per esempio, in Giappone, Cina, Singapore o Australia, Paesi con un congedo parentale meno permissivo. E, per gli Stati con legislazioni maggiormente favorevoli rispetto alle politiche di Barilla, verranno preferite le prime.
L’Italia, in tal senso, è arrivata buon ultima: il congedo di paternità è stato introdotto solo nel 2012 con la legge Fornero che ha recepito la direttiva europea 2010/18. Essa garantisce ai lavoratori di ambo i sessi il diritto al congedo parentale in occasione della nascita o dell’adozione di un figlio. Ma prevede solamente dieci giorni di astensione dal lavoro.