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Perchè (grazie al lavoro) si può affrontare con ottimismo il 2024

Nel mondo c'è sempre meno povertà (negli ultimi 70 anni è diminuita dell'84%), sempre più istruzione e una economia che sta crescendo come mai prima d'ora

Giunti, ormai, alle soglie del nuovo anno, è l’ora dei bilanci. Ma anche delle prospettive. E quindi: come stanno andando le cose? Ci sono tante, forse troppe ragioni per cui è più che lecito pensare che il mondo non stia migliorando, anche dal punto di vista del lavoro. Ma se guardiamo i dati riguardanti le grandi sfide dello sviluppo dell’umanità e proviamo a visualizzare il quadro generale, scopriamo che ci sono anche molte prospettive speranzose, tant’è che l’avvento del 2024 dovrebbe darci la consapevolezza che non è proprio vero che si stava meglio in epoche più o meno remote.

Negli ultimi 200 anni, tanto per iniziare, abbiamo fatto progressi enormi nell’affrontare problemi di portata storica. Proprio grazie al lavoro, ad esempio, si è notevolmente ridotta la povertà. Non solo: ci siamo accorti che contestualmente è andato sempre più ampliandosi l’accesso all’istruzione.

Certo, nulla è perfetto e rimangono enormi problemi di disuguaglianze tra Paesi e all’interno dei Paesi stessi. Spesso, la quota di ricchezza è sempre più concentrata nelle mani dei più ricchi. Da questo punto di vista, il mondo del lavoro in particolare, in primis, deve continuare a tendere verso l’equità intergenerazionale, secondo cui anche le generazioni future possano beneficiare delle risorse del pianeta di cui godiamo oggi. Se da un lato l’umanità in vita rappresenta solo il 6,8% di tutti gli esseri umani vissuti finora, non possiamo permetterci che alcuni trend negativi si radichino. Tanto più che, considerando che siamo mammiferi e che la durata di vita media di una specie mammifera è di circa 1 milione di anni, presumibilmente, l’umanità potrebbe esistere come tale ancora per 800 mila anni e quindi potremmo paradossalmente concludere di essere solo all’inizio della storia dell’umanità.

Proprio per questo motivo, lo sviluppo basato sul lavoro deve porre sempre più attenzione verso l’ambiente. Inoltre, tecnologia e sostenibilità sociale devono diventare sempre più fondamentali per procedere in una direzione futura in cui i problemi di oggi diventino solo un ricordo.

Per arrivare preparati al futuro è importante conoscere il passato e capirne le sue crisi. Ma, intanto, non possiamo non ricordare che, negli ultimi 70 anni, la povertà estrema nel mondo è diminuita del’84% (dati Banca Mondiale); che l’87% delle persone, oggi, ha almeno un livello base di istruzione mentre 200 anni fa lo aveva nemmeno il 20% (dati Oecd e IIasa); che, dalla seconda guerra mondiale, i livelli di alfabetizzazione sono più che raddoppiati (dal 40 all’85%, dati Oecd e IIasa); che, certo, le diseguaglianze economiche sono aumentate (World Inequality Database) assieme alle emissioni di gas serra (Global Carbon Budget 2022) ma anche l’economia mondiale sta crescendo come mai prima d’ora (Banca Mondiale).

Come dire: il 2024 sarà anche un anno bisestile, ma non può che essere affrontato con un più che giustificato ottimismo della ragione.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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