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Ecco l’agenda 2024 della ministra del Lavoro Marina Calderone

In una lunga intervista al Sole 24 Ore, la rappresentante del Governo Meloni spiega gli scenari del nuovo anno, dal post Reddito di Cittadinanza alla produttività: "Stop ai sussidi a pioggia, avanti con la riduzione del cuneo fiscale"

Sul Sole 24 Ore di oggi, la ministra del Lavoro Marina Calderone ha fatto il punto su tutti i temi caldi del suo ministero aprendo di fatto l’agenda 2024. “Con i nuovi strumenti che superano il Reddito di cittadinanza stiamo cambiando paradigma – ha dichiarato in primis l’esponente del Governo Meloni – Stop a sussidi a pioggia, ma sostegni concreti affinché i cittadini possano integrarsi nel mondo del lavoro. Potenzieremo la formazione, il programma Gol avrà 1 miliardo aggiuntivo per spingere le politiche attive, e andremo avanti sulle semplificazioni a favore di imprese e lavoratori. Al salario minimo legale preferiamo l’equa retribuzione attraverso il rafforzamento della contrattazione”. E ancora: “Obiettivo di legislatura è la riduzione strutturale del costo del lavoro, anche a vantaggio delle aziende”. Ecco, nello specifico, i punti salienti.

Sul post-Reddito di Cittadinanza
“Si tratta di una rivoluzione culturale. Ci siamo ispirati alla Carta costituzionale, che non sancisce solo il diritto al lavoro di qualità e retribuito dignitosamente. Ma anche un dovere di partecipare alla crescita del Paese. Le nuove misure di inclusione sociale e lavorativa affermano dunque la centralità del lavoro come strumento di partecipazione effettiva dei singoli alla comunità nazionale. E segnano l’attenzione dello Stato alle situazioni di fragilità e ai nuclei familiari. L’altro dato da cui siamo partiti è che la Repubblica è fondata sul lavoro e non sul sussidio: lo Stato deve creare le condizioni perché i cittadini possano integrarsi nel mondo del lavoro indipendentemente da età, genere o provenienza territoriale; mentre chi ha oggettivo bisogno va sostenuto. Al sussidio senza via d’uscita preferiamo un accompagnamento al lavoro articolato e condiviso sul territorio, attraverso la formazione e l’aggiornamento che sono una priorità. Inoltre, puntiamo a far parlare tra loro le banche dati pubbliche e private. Il buon lavoro si ottiene tramite politiche concrete, capaci di creare opportunità, e non gettando ciambelle di salvataggio sempre meno sostenibili”.

Sull’Assegno di inclusione
“Abbiamo già ricevuto oltre 400mila domande. Con la conversione in legge del Dl 48/23 c’è stato anche un ampliamento della platea originaria di circa 120mila nuclei, perché agli ex beneficiari del Reddito di cittadinanza si aggiungeranno nuclei che hanno componenti svantaggiati, inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali. Con questo ritmo di domande riteniamo possibile centrare il target di iscritti (737.400 famiglie) nella prima decade di gennaio. Per quanto concerne i pagamenti, ci siamo prefissi l’obiettivo di velocizzare tutti i processi di controllo e approvazione, anticipando al 18 dicembre la possibilità di fare domanda dell’Assegno di inclusione (Adi). In questo modo non ci sarà lo stop tra il Rdc e l’Adi. Tutte le strutture sono attive. Chi avrà sottoscritto il Pad (Patto di attivazione digitale) entro il 31 gennaio 2024 si vedrà riconosciuto l’assegno a decorrere da gennaio per 18 mesi, di volta in volta prorogabili per un anno con un mese di sospensione, sempre che ne ricorrono i presupposti. I primi pagamenti saranno a fine mese per chi avrà concluso la procedura in dicembre. Uno studio pubblicato dagli Occasional papers della Banca d’Italia si parla di 900 mila famiglie in meno rispetto al Rdc che prenderanno l’Adi garantendo al governo Meloni 1,7 miliardi di risparmio all’anno”.

Sul Supporto alla formazione e al lavoro (Sfl)
“Da settembre sono state 150 mila le offerte di lavoro, un’offerta può prevedere anche più posti di lavoro, i corsi di formazione prevedono in totale oltre 700 mila posti. Inoltre sono stati offerti 100 mila posti per progetti di utilità collettiva. Stiamo monitorando anche la qualità dei corsi, per introdurre meccanismi di valutazione della performance”.

Sulla piattaforma Siisl
“Ci sono tutti i presupposti per ottenere risultati positivi dalla piattaforma Siisl. Innanzitutto é frutto dell’impegno congiunto di una pluralità di soggetti che hanno la titolarità di funzioni strategiche nel mondo del lavoro. Poi il percorso di sviluppo delle procedure ci ha consentito di rispettare la tempistica dei vari strumenti: le domande per l’Sfl sono partite il 1° settembre e, per quanto riguarda l’Adi, addirittura in anticipo di quasi due settimane sul 1° gennaio 2024. La piattaforma si arricchirà via via di nuovi strumenti di analisi dei fabbisogni formativi e di matching tra domande e offerte di lavoro, con l’introduzione di processi di machine learning e di intelligenza artificiale generativa. Abbiamo utilizzato il know-how dell’Inps e per la prima volta è a disposizione dei protagonisti del mondo del lavoro uno strumento informatico utile a far incrociare domanda e offerta di lavoro e di formazione oltre che, grazie all’uso sistemico dei dati, di intercettare le esigenze emergenti del mercato del lavoro e quindi operare fin dalla fase dell’orientamento. Sono state presentate finora circa 130mila domande, approssimativamente la metà da parte di ex percettori di Reddito di Cittadinanza. Questo significa che la piattaforma è utilizzata anche da chi è alla ricerca di prima occupazione o, comunque, da chi cerca opportunità di formazione e lavoro. Certamente questa non è una partita che vinceremo in solitaria: ha bisogno della collaborazione costante di tutti gli attori del mondo del lavoro”.

Sulla formazione professionale
“La formazione ha una importanza strategica nel nostro percorso di revisione degli strumenti di accompagnamento al lavoro. Alcuni interventi sono più veloci, perché esclusivamente tecnici, altri richiedono un cambiamento di cultura che dà risultati nel tempo. Uno degli esempi più evidenti è costituito dall’apprendistato, ancora poco utilizzato. Sul fronte del sistema duale, registriamo un aumento di interesse al Sud, mentre i numeri al nord continuano a crescere. è determinante il coinvolgimento del sistema delle imprese nella definizione di percorsi di formazione professionale che rispondano alle reali esigenze del mondo del lavoro”.

Su Gol
“I finanziamenti andranno a potenziare gli interventi di accompagnamento al lavoro e formazione, compresi quelli destinati ai percettori dell’indennità Sfl. Con le Regioni stiamo poi rivedendo il programma per rafforzare gli interventi a favore delle persone con le maggiori fragilità e quelli per la ricollocazione dei lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in quanto provenienti da aziende in crisi. Inoltre, vogliamo rendere più omogenei gli interventi su base territoriale, completando il potenziamento dei servizi per l’impiego, il coinvolgimento operativo dei soggetti privati accreditati e semplificando la presa in carico tramite la piattaforma”.

Sul salario minimo e la contrattazione
“L’introduzione del salario minimo legale in Italia sarebbe una misura del tutto inadeguata ad aumentare effettivamente le retribuzioni. Il tema del lavoro dignitoso, per la sua delicatezza, non si presta a un approccio demagogico. Per questo motivo, al salario minimo legale preferiamo l’equa retribuzione. E la si ottiene potenziando il più possibile lo strumento della contrattazione, anche secondaria, territoriale e aziendale. Il benessere dei lavoratori non dipende solo dal salario, ma da un insieme di misure a sostegno della qualità del lavoro, che si concretizzano in un approccio di welfare aziendale e familiare che integri e valorizzi le esigenze di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. È attraverso la contrattazione di qualità che si possono migliorare le condizioni di lavoro e non solo le retribuzioni”.

Sulla competitività
“Non ci sono ricette miracolistiche in questo campo. La capacità del Paese di restare competitivo adeguandosi alla transizione digitale e tecnologica è certamente una delle priorità. Su questo la sfida di tutti noi sono i progetti del Pnrr, la cui realizzazione darà certamente la spinta nella giusta direzione alla nostra economia e, quindi, alla produttività. Con la pandemia peraltro sono cambiate le condizioni del lavoro e si sono delineati nuovi modelli organizzativi, che hanno determinato l’obsolescenza di fatto di alcune tipologie contrattuali. Ammodernarli e renderli efficaci, più adatti alle esigenze di lavoratori e imprenditori, nonchè utili a favorire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro non può che essere una delle direttrici di lavoro dei prossimi mesi. In questo quadro rientra anche la proposta di far partecipare agli utili i dipendenti che a breve inizierà il suo iter in Parlamento”.

Sul Collegato Lavoro
“Il collegato lavoro è il veicolo con cui portiamo avanti un percorso iniziato con il Decreto 1° maggio. La visione è ampia, al suo interno trovano posto l’istituzione del Sistema Informativo per la lotta al caporalato in agricoltura e le nuove regole sulla compatibilità di cassa integrazione e lo svolgimento delle attività lavorative, il potenziamento dei poteri ispettivi Inps e la costituzione dell’Albo delle buone pratiche di scuola-lavoro, oltre all’osservatorio nazionale ad hoc. Guardiamo al futuro. Anche per questo con i ministeri dell’Economia e Finanze, e dell’Istruzione e Merito, abbiamo preso l’impegno di rendere strutturali le tutele Inail. La sicurezza è una filosofia di vita, non solo sul lavoro, ma anche prima e dopo, da apprendere fin dai banchi di scuola. La sfida di un mondo del lavoro più sicuro sarà vinta quando la cultura della prevenzione si diffonderà in modo capillare. Per tale motivo è giusto sostenere le aziende virtuose, anche attraverso politiche di premialità. Lo stanziamento di un miliardo e mezzo, che abbiamo determinato assieme all’Inail, va in questa direzione. Dare sicurezza al lavoro è uno degli obiettivi primari del mio mandato”.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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