A causa dell’inflazione fissata dall’Istat in media al 5,7%, è notizia di questi giorni che l’Inps si sta preparando ad adeguare da 5.776 euro a circa 6.100 euro all’anno il riscatto della carriera universitaria.
Di cosa parliamo nello specifico? Di sicuro, di uno degli strumenti più noti per aumentare la propria anzianità contributiva e che si basa sul reddito minimo imponibile di artigiani e commercianti (ora aggiornato all’inflazione) e utilizzato come riferimento nel calcolo del riscatto di laurea “light”. Occorre quindi far bene i calcoli prima di valutare la convenienza dello strumento.
Quali titoli si possono riscattare? Fatta eccezione per i master, è possibile riscattare praticamente qualsiasi percorso di studi: dalla laurea triennale alla magistrale. Non sono però riscattabili gli anni “fuori corso”. La normativa parla infatti di durata legale del corso di studi. Va detto, in ogni caso, che non è obbligatorio riscattare in toto il titolo di studi: in alcuni casi, può aver senso riscattare solo gli anni che portano a raggiungere i requisiti per la pensione. Ad esempio potrebbe bastare un riscatto del titolo triennale.
Ma come fare il calcolo per il costo? La cifra per il riscatto varia in base al periodo di studi da riscattare e al sistema di calcolo pensionistico. Il riscatto agevolato ha una quota fissa per anno che come detto è salita con l’inflazione a 6100 euro per il 2024. C’è però anche il riscatto ordinario. Per le lauree conseguite prima del 1° gennaio 1996, o fino al 31 dicembre 2011 con 18 anni di contribuzione pre-1996, si applica il metodo della riserva matematica. Per gli anni di studi post-1996, si usa il metodo “a percentuale”, calcolando l’aliquota Ivs (33% nel 2024, più l’1% oltre la prima fascia di retribuzione) sulla retribuzione degli ultimi 12 mesi prima della domanda.
Ancora: come fare domanda di riscatto per la laurea? Il cittadino laureato deve presentare la domanda di riscatto online all’Inps attraverso il servizio dedicato mentre il pagamento va effettuato utilizzando l’Avviso di pagamento pagoPA. Come spiega l’Inps: “L’accesso al Portale dei Pagamenti è possibile anche con il codice fiscale e il numero pratica indicato nel provvedimento inviato dall’Istituto. In alternativa, è possibile richiedere l’invio tramite posta o email dell’Avviso di pagamento pagoPA al Contact center chiamando al numero 803 164, gratuito da telefono fisso, oppure al numero 06 164164 da cellulare, con tariffazione stabilita dal proprio gestore”.
Infine, chi può anticipare il momento della pensione grazie al riscatto? Si possono distinguere quattro situazioni: si anticipa il momento della pensione di un numero di anni superiore a quelli riscattati. Può accadere perché, maturando prima il requisito pensionistico, si evitano i futuri incrementi dei requisiti per l’aumento dell’attesa di vita. Il secondo caso è se si anticipa il momento della pensione di un numero di anni pari o inferiore a quelli riscattati: può accadere perché gli anni riscattati servono solo in parte a far maturare prima un requisito pensionistico. In un terzo caso, il momento della pensione rimane invariato: questo accade quando sono altri i requisiti che consentono di andare in pensione, a prescindere dal riscatto. Da ultimo, il momento della pensione si sposta in avanti. Si tratta dei casi più delicati, tipicamente per lavoratori che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996, ma hanno periodi di studio entro il 1995. Per capire in quale caso si ricade esistono diversi calcolatori che consentono di simulare la convenienza inserendo i propri dati anagrafici e quelli legati agli studi.