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Automotive, perché i sindacati scioperano unitariamente

Dopo l'audizione dell'ad Tavares in Parlamento, è aumentata la preoccupazione non solo per Stellantis: in Italia si producono, ormai, solo 300 mila auto l'anno

Dopo l’audizione che ha fatto tanto discutere dell’ad di Stellantis Carlos Tavares in Parlamento, oggi, venerdì 18 ottobre, i sindacati si mobilitano per preservare il settore dell’automotive. E’ stata indetta una giornata di sciopero unitario con una manifestazione nazionale a Roma: Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil si mobilitano insieme, sotto lo slogan “Cambiamo marcia: acceleriamo verso un futuro più giusto”.

Ma perché i sindacati dei metalmeccanici scendono in piazza? L’obiettivo è difendere l’occupazione e rilanciare il futuro dell’industria dell’auto in Italia, a partire proprio dai siti Stellantis.

Lo sciopero è partito dal primo turno di lavoro con a capo i segretari generali dei sindacati dei metalmeccanici, Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri.

Per i sindacati, “Stellantis in Italia e in generale l’automotive in Europa sono al collasso. Sono irrimediabilmente a rischio la prospettiva industriale e occupazionale” e per questo, come si legge nel volantino dello sciopero, “sono urgenti risposte da parte di Unione Europea, governo, Stellantis e aziende della componentistica”.

Il settore auto, secondo Landini, il primo dei leader sindacali che è intervenuto, “è un settore strategico, ma è a rischio. Le prospettive – dai livelli di produzione all’occupazione – non sono chiare, non c’è un piano industriale che definisca un futuro. E noi non vogliamo stare a guardare. Serve un rilancio delle politiche industriali. Il governo convochi le parti sociali, Stellantis e le aziende della componentistica a palazzo Chigi perchè c’è bisogno di un piano strategico complessivo in Italia, e in Europa. In Italia stiamo producendo 300mila auto quando avremmo la capacità produttiva per 1,5 milioni di auto”.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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