
Secondo un recente studio condotto da Forbes Advisor sulle migliori 25 città al mondo per equilibrio vita-lavoro, il luogo che gode del maggiore equilibrio tra vita personale e lavorativa è Copenaghen, in Danimarca. Al secondo posto troviamo Helsinki, in Finlandia, e al terzo Stoccolma, Svezia. Sorpresi che non ci sia nemmeno una città italiana?
A ben vedere, nessuna delle nostre compare nemmeno tenendo conto delle prime 24 postazioni: dopo le tre del podio, troviamo Oslo, Auckland, Gothenburg, Reykjavik, Vienna, Edinburgo, Belfast, Lussemburgo, Amsterdam, Zurigo, Praga, Manchester, Glasgow, Brisbane, Melbourne, Dublino, Rotterdam, Madrid, Sydney, Barcellona e Valencia.
I fattori presi in considerazione in questa classifica sono tanti e diversi: dall’indice di disuguaglianza di genere, l’orario medio di lavoro, le politiche sul congedo di maternità e paternità, le ferie annuali minime legali, il rapporto tra prezzo degli immobili e reddito, la disponibilità e vicinanza a parchi e riserve naturali, fino al tasso di disoccupazione del paese.
Insomma, una visione davvero completa della nostra vita: se ci pensiamo, il benessere psicologico, l’equilibrio, non passa solo dalle moli di lavoro o dal rapporto con i nostri colleghi, ma si inserisce in un contesto più ampio in cui siamo immersi e che ci può aiutare o ostacolare nella ricerca di un maggiore equilibrio.
Secondo i dati raccolti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2021, più di 300 milioni di persone nel mondo soffrono di disagi psicologici legati al mondo del lavoro tra cui esaurimento, ansia, depressione, insonnia o stress post-traumatico. Un lavoratore su quattro in Europa ritiene che il lavoro incida negativamente sul proprio benessere psicologico.
Elevato turnover del personale, orari di lavoro troppo lunghi, carichi di lavoro ingenti, manager problematici, politiche del lavoro inadatte, a volte ci impediscono di crearci un equilibrio tra vita privata e lavoro, eppure, per tantissimi di noi è sempre più una priorità.
L’equilibrio tra vita personale e lavorativa però non è solo frutto dei nostri sforzi personali: per quanto possiamo impegnarci a raggiungerlo, molto, dipende dal contesto socio-economico in cui viviamo.