
Ma i giovani avranno una pensione? Maria Cecilia Guerra, la deputata responsabile Lavoro del Partito Democratico, ha riproposto la domanda da un milione di dollari al Governo Meloni sottolineando l’esigenza di una pensione di garanzia per chi non riesce a comletare il percorso dei contributi e rischia di ritrovarsi con una pensione troppo bassa a causa della discontinuità lavorativa.
Sta di fatto che il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, sollecitato su questo punto, ha affermato che “con questo ocntesto economico, la formula è quella di dare forza e gambe al sistema pensionistico con il secondo pilastro, dando la possibilità ai giovani di coprire eventuali buchi nel loro percorso previdenziale”.
Durigon ha anche parlato di una “flessibiità in uscita che possa essere adeguata alla sostenibilità di cui abbiamo isogno in Italia, stigmatizzando le buste arancioni che l’Inps ha inviato sotto la guida di Boeri per far capire ai lavoratori che pensione si sarebbero ritrovati in futuro.
Repubblica ha riportato questa motivazione del sottosegretario: “Non dobbiamo far vedere più le buste arancioni, allontanano i giovni dalla forma previdenziale. Bisogna fare un’informazione che faccia capire ai giovani come è importante costruirsi il proprio futuro pensionistico”. Occhio non vede, cuore non duole: fin qui, nulla quaestio.