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Due aziende su cinque non rispettano le norme anti-caldo

A rilevarlo è stato l'Ispettorato nazionale del Lavoro tramite una campagna di vigilanza straordinaria

Il 40% delle aziende non protegge abbastanza i propri addetti dal grande caldo. A rilevarlo è stato l’Ispettorato nazionale del Lavoro tramite una campagna di vigilanza straordinaria condotta in tutt’Italia da fine luglio ad agosto.

Delle 736 aziende controllate nei primi dieci giorni di agosto 2024, due su cinque (294) non rispettavano le norme per tutelare il lavoratore dal rischio calore.

I controlli si sono concentrati nei settori più esposti: edilizia (457 aziende ispezionate), cantieri stradali (70), agricoltura ( 181), e campo florovivaistico (289).

Nelle aziende fuorilegge, ad esempio, non venivano fornite ai lavoratori misure di protezione contro le influenze atmosferiche come cappelli, occhiali, abiti leggeri e di tessuto traspirante, scarpe da lavoro estive o creme solari.

Una delle violazioni più frequenti riguarda i parametri di microclima sul luogo di lavoro, cioè la combinazione di temperatura, umidità e areazione, anche in relazione agli sforzi che il lavoratore deve fare.

I controlli dell’Ispettorato, infine, hanno trovato casi in cui la gestione lavorativa dei cantieri, contenuta nel Piano operativo di sicurezza, non era adeguata ai rischi individuati e alle misure suggerite per ridurli o evitarli. La legge, in questi casi, prevede multe tra 1500 e i 9 mila euro. Nei casi più gravi, può essere decisa anche la sospensione dell’attività e l’arresto.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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