Fare la valigia per andare a lavorare all’estero non è affatto un tabù per i Millennials: quasi il 60% di loro è aperto a questa possibilità. E’ quanto emerge dal report Top Global Talent trends per il recruitment dei talenti 2024 di Robert Walters. La possibilità di sviluppare parte della propria carriera all’estero, viene dettagliato, è uno dei benefit aziendali più attraenti per i giovani professionisti che lavorano in grandi organizzazioni.
“Si tratta, in definitiva, di un’opportunità unica per esplorare nuove culture e viaggiare, senza tralasciare la crescita professionale”, si legge nello studio.
Ma perché i ragazzi sono pronti ad andare all’estero? Una delle ragioni principali potrebbe essere la crescita professionale accelerata, come affermato dal 49% di chi lavora all’estero.
Walter Papotti, Associate Director di Robert Walters Italia la mette così: “In un contesto lavorativo così mutevole e competitivo, le grandi aziende, come le Big4 e le multinazionali, cercano di essere creative per fidelizzare i loro profili più qualificati. Di fronte alla fuga di talenti, il salario emozionale assume un ruolo di primo piano, e offrire l’opportunità di crescere all’estero è uno dei benefit che possono attrarre profili altamente qualificati e con grandi ambizioni di crescita”.
Le organizzazioni tendono a compiere questa mossa per evitare il turnover. In tal senso, un’altra strategia di fidelizzazione molto attraente per i professionisti consiste nel dare ai dipendenti la libertà di lavorare completamente in smart working da qualsiasi luogo, anche da città o Paesi in cui l’azienda non ha una sede fisica. Questo benefit, molto apprezzato dalle generazioni più giovani, offre l’opportunità di esplorare altre culture e viaggiare, fidelizzando e attirando profili sempre più rari nel mercato del lavoro.
Ma quali sono i Paesi maggiormente attrattivi? Regno Unito, Francia, Stati Uniti, Belgio e Spagna.