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Quanti posti sono a rischio in Stellantis

L'allarme del segretario generale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano. Ma ogni stabilimento italiano ha una missione fino al 2030

C’è un nuovo allarme occupazione per il settore auto: nel corso del 2025, sia l’indotto, sia Stellantis esauriranno gli ammortizzatori sociali e, se non si interverrà per tempo, ci saranno licenziamenti di massa”. A lanciarlo è il segretario generale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano.

Ma quanti posti di lavoro sono a rischio per il sindacalista? Almeno 12.000 negli stabilimenti di Stellantis e altrettanti, se non di più, nelle fabbriche della componentistica. Questo, perché il limite di utilizzo della cassa integrazione è di tre anni, in molti casi sono state utilizzate anche le deroghe.

Per l’azienda ex Fiat ha risposto Giuseppe Manca, responsabile delle risorse umane e relazioni industriali: “Stellantis ha condiviso con i sindacati il piano dell’azienda per l’Italia che assegna una missione a ogni stabilimento fino alla fine del decennio”.

A tal proposito, Manca ha citato tra gli interventi per l’Italia “la motorizzazione ibrida della Jeep Compass a Melfi, lo sviluppo di una Fiat 500 elettrica più competitiva e di una versione ibrida a Mirafori – dove sono stati avviati anche l’hub di economia circolare, il plant per le trasmissione elettrificate e il Battery Technology Center – l’estensione della produzione della Fiat Panda a Pomigliano fino al 2029 e la localizzazione in Italia di due delle quattro piattaforme multi-energy, native elettriche, Stl Medium e Stl Large”.

“Stellantis – ha ricordato Manca – sta lavorando intensamente con i suoi partner sindacali e con i suoi dipendenti per affrontare la crescente concorrenza, nel contesto di un mercato europeo che è molto al di sotto del periodo pre-Covid, oltre all’impatto della elettrificazione”.

Sulla questione, è intervenuto anche il Governo Meloni tramite il ministro del Made in Italy Adolfo Urso: “Con Stellantis non c’è assolutamente nessuno scontro, ma la volontà di trovare una strada condivisa, anche con i sindacati e le Regioni, e con le imprese della filiera automotive che sono la forza del nostro Paese, per aumentare i livelli produttivi nel settore dei veicoli, auto e veicoli commerciali, nel nostro Paese. Noi vogliamo continuare con l’unica azienda produttrice di auto nel nostro Paese, cioè Stellantis: questo percorso lo abbiamo indicato già oltre un anno fa e con caparbietà vogliamo portarlo a termine”.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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