39 visualizzazioni 2 min. 0 Commenti

Concessioni balneari, cosa vuole fare il Governo

L'ultima idea per regolare la gestione delle spiagge

Quest’estate 2024 sarà ricordata per le concessioni balneari in scadenza. Fatto sta che, per salvare il lavoro dei gestori dei lidi, il Governo Meloni, prima di mettere mano al riordino generale per l’uso delle spiagge lungo le coste e i laghi italiani, sta pensando di varare una proroga di tutte le concessioni fino al 31 dicembre 2025.

Ma perché quest’idea? Il rinvio servirebbe a guadagnare tempo in vista di una mappatura delle riviere italiane. Il progetto prevede una nuova classificazione delle coste: dovrebbe servire, entro aprile 2025, a dettagliare le caratteristiche delle spiagge indicando se sono libere, accessibili, economicamente interessanti. La catalogazione servirà a ribadire l’eccezione al principio della scarsità del bene, richiesto per applicare la direttiva Bolkestein che, in nome della concorrenza, impone la messa a gara di tutte le concessioni.

Così, se nel lungo termine il governo continua ad accarezzare l’idea di disinnescare lo spettro delle gare evitando al tempo stesso un deferimento alla Corte di giustizia europea, nell’immediato, con la nuova mappatura, punta a stabilire un secondo round di proroghe: nelle regioni in cui le spiagge libere risultano inferori al 25% del totale, le concessioni verrebbero allungate fino al 31 dicembre 2027, mentre per le regioni in cui la quota è superiore al 25% l’idea è di estendere la validità delle concessioni al 31 dicembre 2029. Allontanando ancora una volta l’obbligo della messa a gara delle concessioni che, vale ricordare, allo stato attuale sono destinate a scadere il 31 dicembre 2024, o al più tardi alla fine del 2025 se in presenza di contenziosi o ragioni che impediscano di procedere coi bandi.

Nel provvedimento in via di elaborazione non è stabilito se ci sarà un aumento delle tariffe per le concessioni (l’ipotesi è di ritoccarle del 10%) mentre sono destinate a trovare posto le norme in materia di relazioni e di indennizzi nel caso di gare. I concessionari uscenti, per esempio, avranno la prelazione e, in assenza di altre offerte, la concessione verrebbe prolungata. Per chi perde la concessione, indennizzi da determinare con una perizia asseverata.

Avatar photo
Redazione - Articoli pubblicati: 694

Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

Twitter
Facebook
Linkedin
Scrivi un commento all'articolo