Ieri, 8 agosto, si è celebrato l’anniversario di Marcinelle, ‘Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo’. Ma il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in un intervento pubblicato dal Messaggero, ha proposto che la “giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”, istituita nel 2001 in ricordo di Marcinelle, si trasformi in una “giornata europea in memoria delle vittime del lavoro”.
L’anniversario della strage di Marcinelle, ha scritto il capo della Farnesina, “costituisce un momento chiave nella vita delle comunità italiane nel mondo, quale simbolo del loro straordinario contributo al benessere dei Paesi di accoglienza e del loro sforzo di integrazione attraverso il lavoro. In tutte queste occasioni è sempre stato un onore per me portare l’omaggio del Paese alla memoria delle vittime e il conforto dell’Italia intera al dolore dei familiari”.
Ma cosa accadde a Marcinelle nel 1956? In seguito a un incendio in una miniera di carbone, morirono 262 lavoratori di dodici nazionalità, tra cui 136 italiani.
Su questo è intervenuto anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Da ventitrè anni la data del disastro minerario di Marcinelle del 1956 ha dato vita alla Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. La portata della tragedia che sessantotto anni fa sconvolse 262 famiglie – di cui 136 italiane – le ha fatto assumere una fortissima carica simbolica. Quanto accadde al Bois du Cazier è dunque un richiamo alla memoria del sacrificio di tutti lavoratori italiani deceduti all’estero nello svolgimento delle proprie attività professionali e a quanti hanno recato il contributo della propria industriosità a Paesi anche lontani”.
Poi il Capo dello Stato ha continuato così: “Fin dal suo primo articolo, la Costituzione della Repubblica stabilisce un vincolo ideale inscindibile tra democrazia e lavoro. Il pieno rispetto della dignità dei lavoratori ne è un principio fondamentale, affermato anche al livello internazionale; un obiettivo che, tuttavia, non è stato ancora pienamente raggiunto. Svolgere la propria attività lavorativa in sicurezza è la prima elementare condizione. Marcinelle e le altre tragedie che hanno coinvolto migranti italiani nei cinque continenti costituiscono ancora oggi un monito ineludibile a promuovere la dignità del lavoro, valore irrinunciabile della identità della nostra comunità”.