Tra le preoccupazioni dei giovani non c’è il lavoro. Il futuro occupazionale occupa solo l’ottavo posto tra le priorità degli under 35, al pari della fedeltà. In più: esso viene percepito come una fonte di reddito (41%), un diritto (39%) e uno strumento per affermare la propria indipendenza (38%): niente di più. Non un modo per affermare se stessi
Solo il 32% dei giovani italiani considera il lavoro una priorità. Nella scala di valori degli under 35, è preceduto da principi morali come il rispetto (50%), l’onestà (44%), la libertà (42%), l’amicizia (41%), la sincerità (37%), il senso della famiglia (36%) e la fedeltà (32%).
Questa situazione scaturisce da uno studio condotto da cvapp.it – piattaforma specializzata in modelli di curriculum online e lettere di presentazione.
Entrando nel dettaglio, sono pochi gli under 35 che considerano il lavoro anche come un elemento che dà dignità alla persona (il 32%) e una possibilità di raggiungere una posizione sociale (il 30%).
In ogni caso: il 57% dei giovani italiani sogna un futuro da imprenditore o libero professionista, mostrando una spiccata propensione verso l’indipendenza lavorativa. Solo il 28% preferirebbe un impiego da dipendente, segno di un cambiamento culturale che vede sempre più giovani orientati verso carriere autonome.
Nella ricerca del lavoro ideale, poi, arrivano delle conferme: la flessibilità oraria è al primo posto per il 55% degli under 35, seguita dalla necessità di avere tempo libero per attività extra-lavorative (49%), una chiara richiesta di equilibrio tra vita privata e professionale. Il 35% considera lo smart working una priorità, confermando come la pandemia abbia trasformato le aspettative dei giovani riguardo alle modalità di lavoro. Il 16%, infine, cerca mansioni poco faticose o stressanti, segnale di una crescente attenzione alla qualità della vita. Al di là del lavoro.