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La classifica delle regioni che evadono di più

evasione
L'ha stilata l'ufficio studi dell'Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre: maglia nera alla Calabria

È stato calcolato che l’evasione fiscale in Italia si aggira attorno ai 100 miliardi l’anno. Una cifra monstre che se intascata dall’erario potrebbe proiettare il Paese verso orizzonti di vera e propria potenza economica, con servizi ed investimenti finalmente all’altezza da parte dello Stato. Sta di fatto che, nonostante gli sforzi che i Governi che si susseguono a Palazzo Chigi mettono in campo (o promettono di fare), il numero di chi non paga le tasse regolarmente non accenna a diminuire quanto si vorrebbe.

Questo, anche se bisogna dire che i dati cambiano molto di regione in regione. L’ufficio Studi dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre ha stilato una classifica a tal proposito da cui, con riferimento all’anno fiscale 2020, si evince che la regione più virtuosa, dopo la provincia autonoma di Bolzano (all’8,2% di economia cosiddetta “non osservata”, che include cioè la sotto dichiarazione fiscale, il lavoro e le attività irregolari), è la Lombardia (8,4%). Seguono la provincia autonoma di Trento (9%), il Friuli Venezia Giulia (9,4%), l’Emilia Romagna e il Veneto (10,1%), il Piemonte (10,3%), la Valle d’Aosta (10,5%), il Lazio (11,3%), la Liguria (11,7%), la Toscana (12,5%), le Marche (13,1%), l’Abruzzo (13,6%), l’Umbria (13,7%), la Basilicata (14,6%), il Molise (15,4%), la Sardegna (15,8%), la Sicilia (16,8), la Puglia (17%), la Campania (17,7%) e la Calabria che si aggiudica la maglia nera dell’evasione con il 18,8%.

È soprattutto il Sud, quindi, a soffrire la piaga delle tasse inevase. Eppure, è un fenomeno che ha effetti negativi su molti aspetti della vita di tutti i cittadini: basti pensare ai fondi che in questo modo vengono a mancare per finanziare i servizi pubblici legati alla sanità, all’istruzione, alla sicurezza, alla giustizia o all’assistenza agli anziani. In ogni caso, lo studio della Cgia di Mestre ha evidenziato anche che, stando ai dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze e dell’Agenzia delle Entrate, “l’anno scorso l’erario ha incassato, rispetto al 2021, 68,9 miliardi in più di entrate tributarie e contributive recuperando 20,2 miliardi di evasione e bloccando 9,5 miliardi di frodi.

Rispetto al 2021, quindi, lo Stato ha incassato 98,6 miliardi in più”. Un passo avanti è stato compiuto, dunque. Ma resta il fatto che, per l’Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre, bisogna mettere mano a una riforma complessiva del fisco con l’obiettivo di combattere l’evasione, ma anche di alleviare la pressione fiscale: nel 2022, il rapporto tra entrate fiscali e Pil ha raggiunto il livello record del 43,5%. Secondo gli artigiani di Mestre, decisamente troppo per far pagare tutti.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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