
“E tu? Cosa vuoi fare da grande?”: tutti, da piccoli, abbiamo avuto questa domanda. C’è chi ha risposto, chi è stato colto con le idee più vaghe (ne abbiamo parlato anche qui). Ma quanti hanno azzeccato davvero? Quanti, vale a dire, da grandi, sono riusciti davvero a fare il lavoro dei loro sogni?
Lo ha stabilito Glickon, la società milanese leader nel mercato software dell’Hr-tech per medie e grandi aziende che, significativamente, ha scelto l’altro giorno, il 25 settembre, la Giornata Mondiale dei Sogni, per divulgare i risultati.
Ebbene, su circa mille partecipanti alla rilevazione (principalmente residenti in Italia) è emerso che solo una persona su cinque è effettivamente riuscita a svolgere la professione che ritiene ideale. Davvero pochi, tant’è che oltre il 60% del campione ha dichiarato di impegnarsi tuttora ogni giorno per centrare finalmente l’obiettivo. Sta di fatto che più del 90% dei partecipanti alla rilevazione ritiene ancora fondamentale sognare in ambito lavorativo. Non solo: oltre otto intervistati su dieci pensano di voltare pagina per inseguire una posizione più vicina alle proprie inclinazioni.
C’è, poi, chi si sente felice e appagato per esserci riuscito (17%), chi se ne pente (7%) ma soprattutto chi, con rammarico, ammette di non aver mai avuto il coraggio di andare fino in fondo (60%) all’inseguimento del proprio sogno. Come sottolinea Glickon, d’altronde, “bisogna tenere a mente che fare il lavoro dei desideri può comportare un rovescio della medaglia: rinunce, sacrifici e spesso incertezze anche economiche. Ma, nonostante tutto questo, il 77% accetterebbe comunque di correrne i rischi”.
E allora: chi sogna di più in ambito lavorativo? Un po’ a sorpresa, gli over 50. Questo perché, sempre stando alla ricerca di Glickon, per le fasce d’età più giovani, la “prima caratteristica che renderebbe un lavoro quello dei sogni” è risultata non tanto la piacevolezza delle mansioni del lavoro in sé, ma la sua organizzazione per obiettivi e la libera gestione del tempo e delle vacanze.
Ma come si realizzano i propri sogni professionali? Considerato che il 60% del campione ha affermato di esserci riuscito almeno una volta grazie all’aiuto di un collega o di un superiore, il segreto starebbe proprio nella costruzione di “relazioni positive e sostenibili”.
“In effetti – ha commentato in proposito Carlo Rinaldi, chief marketing officer di Glickon – Siamo ispirati dalle nostre relazioni e guidati dalle nostre passioni, motore propulsivo dei nostri sogni. Se puoi sognare il cambiamento, significa che puoi agirlo”. D’altra parte, già Confucio ci aveva visto lungo: “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita” è una delle sue massime non a torto più famose.