
L’avvento dell’Intelligenza Artificiale è destinato a rivoluzionare il mondo del lavoro. Lo testimonia una volta di più l’ultimo report dei giovani di Confartigianato secondo il quale in Italia un posto di lavoro su tre così come lo conosciamo oggi sarà a rischio.
Più precisamente, da noi sono 8 milioni e 366mila gli occupati con una più elevata esposizione all’intelligenza artificiale, il 36,2% del totale. In più: il 25,4% di chi ha appena iniziato a lavorare (circa 1,3 milioni di persone nel 2022) rischia di avere una carriera ridottissima a causa dell’espandersi della nuova tecnologia. Solo la Germania e la Francia risultano ancora più esposte a questa nuova rivoluzione industriale.
Ma quali sono le regioni italiane più a rischio? Secondo lo studio di Confartigianato, la Lombardia (per il 32,5%) e il Lazio (il 32%). A seguire, il Piemonte e la Valle d’Aosta con il 27%, la Campania con il 25,3% e l’Emilia Romagna con il 23,8%. Sta di fatto che la stessa indagine fa rilevare ancora una volta quanto in Italia pesi il numero di Neet, vale a dire di giovani under 35 che non lavorano né cercano un impiego. Da questo punto di vista, il Bel Paese indossa la maglia nera in Europa contandone ben 1,6 milioni per un tasso del 25,4% rispetto a una media Ue che si ferma al 15%. Tra gli under 35 che non cercano un lavoro prevalgono le donne (sono il 65,9% del totale) e i meridionali.
“Uno spreco assurdo, una vera e propria emergenza da affrontare subito – ha commentato il presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato, Davide Peli – I giovani sono il futuro del nostro made in Italy, ma tantissimi sono fuori dal mercato del lavoro. Per cambiare rotta, bisogna puntare sulla formazione, su un rinnovato rapporto tra scuola e imprese basato sul ‘saper fare’ e su misure ad hoc per sostenere la creazione d’impresa e il passaggio generazionale in azienda”.
Da questo punto di vista, nella classifica dei territori “Youth-friendly” per impresa e lavoro svetta la Lombardia mentre Cuneo, Bergamo, Vicenza, Lecco e Treviso sono le province più attrattive per i giovani in cerca di lavoro. Tutte del Nord, ma troppo poco se si pensa che metà Paese è tagliato completamente fuori.