
Mentre il Governo, in occasione dello scorso Primo maggio, ha annunciato l’ennesima stretta per garantire la sicurezza sui posti di lavoro, i dati dell’Anmil su questo fronte continuano ad essere alquanto sconfortanti: nei primi due mesi del 2025, sono state 138 le denunce di infortunio mortale per incidenti, con un aumento del 16% sullo stesso periodo del 2023.
Le denunce di infortunio si riferiscono a 101 decessi in occasione di lavoro e a 37 incidenti mortali in itinere, ovvero nel percorso tra l’abitazione e il luogo di lavoro. Nel complesso gli incidenti sul lavoro denunciati nei primi due mesi dell’anno sono stati 89.556, in calo del 3,4% rispetto ai 92.711 dei primi due mesi del 2024.
Nei primi due mesi dell’anno le denunce di malattia professionale sono state, secondo le elaborazioni Anmil sui dati provvisori Inail, 14.917 con un aumento del 5,8% sullo stesso periodo del 2024.
Nell’intero 2024 sono arrivate all’Inail nel complesso 589.571 denunce di infortunio con un aumento dello 0,7% sul 2023 e tra queste 1.090 hanno riguardato casi mortali con una crescita del 4,7% sull’anno precedente: Le denunce per malattia professionale nell’anno sono state 88.499 con una crescita del 21,6% sul 2023.
Fatto sta che questo stato delle cose è inaccettabile per la premier Giorgia Meloni. Per questo, in occasione del Primo maggio, la presidente del Consiglio ha annunciato una nuova stretta per la sicurezza dei lavoratori: un nuovo decreto che Palazzo Chigi vorrà limare con i sindacati, ma che intanto annuncia un miliardo di finanziamento per aumentare i livelli di sicurezza.
Il governo sembra intenzionato a reinvestire parte dell’avanzo dell’Inail (circa 3 miliardi) dovuto alle assicurazioni di imprese e lavoratori ma finora solo in piccolissima parte reinvestiti per la sicurezza, tant’è che la Corte dei Conti li ha definiti “ingenti e impropri, non conciliabili con il perdurante fenomeno infortunistico”.
Ora, invece, anche con quei fondi, potranno esserci più risorse per la formazione e per i contributi alle aziende. L’obiettivo del nuovo decreto Primo maggio, infatti, è quello di rafforzare la formazione a scuola e sul lavoro e permettere alle aziende di aumentare gli investimenti al fine di garantire ambienti salubri e a norma.