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Festival dell’Economia, Meloni: “No al salario minimo, meglio un taglio strutturale del cuneo fiscale”

Festival dell'Economia
La premier intervistata a Trento sul tema lavoro: "Abbiamo un altissimo livello di contrattazione, un parametro minimo stabilito con una legge sarebbe un boomerang per i lavoratori"

Al Festival dell’Economia in corso a Trento è intervenuta da remoto, intervistata dalla giornalista Maria Latella, anche la premier Giorgia Meloni. Dall’emergenza alluvione in Emilia Romagna al Pnrr fino alle riforme che il Governo ha in programma, sono stati tanti i punti che ha toccato la presidente del Consiglio.

Sul capitolo lavoro, in ogni caso, il più importante è stato quando ha ribadito la necessità di puntare a un taglio strutturale del cuneo fiscale. Il suo Governo, finora, ne ha deciso uno del valore di 4 miliardi ma che è solo temporaneo: durerà fino a dicembre 2023. Per questo ha dichiarato che vuole continuare su questa strada anziché disperdere risorse in sussidi come il Reddito di Cittadinanza (già abbondantemente riformato) o in interventi legislativi come quello che assicurerebbe il salario minimo, giudicato “di per sé una iniziativa buona dal punto di vista filosofico, ma in sostanza inutile”.

La premier, quindi, ha spiegato: “Il nostro intervento sul cuneo non si fermerà qui. Finora, abbiamo previsto un taglio di 6 punti per i redditi fino a 35mila euro e fino a 7 per quelli che arrivano a 25mila. L’impatto di questa misura per contrastare l’inflazione è molto importante. Ma vogliamo andare avanti e rendere questi strumenti strutturali”. Sarà questo il vero obiettivo di Palazzo Chigi piuttosto che l’introduzione del salario minimo anche perché, sempre secondo la Meloni, “in Italia già c’è un altissimo livello di contrattazione collettiva. L’introduzione di un parametro minimo, quindi, rischia di diventare un boomerang perché potrebbe diventare sostitutivo di accordi più vantaggiosi per i lavoratori”.

Infine, una stoccata anche sul tema dell’evasione fiscale: “Io ti semplifico tante tasse – ha detto la Meloni – ti aiuto, non mostro di esserti nemico. Ma se poi tu evadi, allora sono dura”. Come? Questo è ancora abbastanza nebuloso. Sta di fatto che ogni anno in Italia l’evasione tocca una quota di circa 100 miliardi.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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