Dopodomani, domenica 28 aprile, si celebra la Giornata Mondiale della Sicurezza sul Lavoro promossa dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro e ci sarà chi manifesterà contro questa piaga andando in bici.
Riparte, infatti, il #girolevitespezzateDAY, l’iniziativa sulla salute e sicurezza sul lavoro giunta al suo sesto anno di vita e che vede il patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’Inail, di Anmil Nazionale, di Fondazione Aifos e di Fiab.
In Campania, più specificatamente nel Cilento, ne è promotore Domenico Nese che si occupa da anni dei temi legati alla sicurezza sul lavoro: nel 2019, ideò, “mettendoci le gambe”, un ciclo-viaggio, denominato, appunto, #girolevitespezzate, durante il quale coprì i circa 1.000 km da Ogliastro Cilentto a Milano, in 17 tappe, ciascuna legata a una morte sul lavoro.
Da lì, un progetto strutturato che arriva oggi a una nuova fase, giunta anche all’attenzione di istituzioni e importanti organizzazioni che hanno dato il loro patrocinio.
Il #girolevitespezzateDAY, quindi, sarà una parata in bicicletta che si terrà in contemporanea in diversi comuni italiani. L’obiettivo, ancora una volta, sarà sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della sicurezza sul lavoro e sull’importanza della prevenzione ricordando tutte le vittime, troppo spesso dimenticate. Si avverte la necessità di creare una nuova cultura della sicurezza al fine di ridurre e prevenire gli incidenti sul lavoro e le malattie professionali che, in tutto il mondo, provocano quasi 8.000 morti al giorno.
L’evento del 28 aprile sarà pubblico, gratuito e rivolto a tutti i cittadini. Sul sito dell’associazione (www.girolevitespezzate.it) sono riportate tutte le città aderenti e i loro promotori locali.
“Solo in Italia, nello scorso anno, i decessi denunciati sono stati più di 1.000 – ha avuto modo di sottolineare Nese – I dati dell’Inail ci dicono che ad aver perso la vita sul posto di lavoro nel 2023 sono state 1.041 persone. Questa, però, è solo la parte emersa dell’iceberg. Ci sono almeno quattro persone, ogni giorno, che, dal lavoro, non fanno più ritorno a casa e su queste morti pesa, ormai da anni, un grande e colpevole silenzio. Giro le vite spezzate nasce per promuovere la cultura della sicurezza in tutte le sue forme e vuole alimentare la memoria di chi ci ha lasciato nel silenzio di poche righe di cronaca generando una maggiore sensibilizzazione sociale sul tema”.