
“Una regia unitaria affidata all’Inail per la tutela della sicurezza e la prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro rafforzerebbe l’azione già messa in campo dal Governo, con il coordinamento degli interventi ispettivi tra il sistema Ispettorato e il sistema Asl e la conseguente implementazione delle risorse”. È stata questa l’idea lanciata da Paolo Pennesi, direttore generale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, nel corso del seminario dedicato all’ampliamento del sistema dei controlli ispettivi in materia di salute e sicurezza sul lavoro organizzato ieri dall’Acen a Napoli, in collaborazione con l’Ordine dei Consulenti del Lavoro e l’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
“In Italia – ha spiegato Pennesi – manca una politica seria e un piano unitario in materia di prevenzione degli infortuni. In tal senso, solo una prima risposta è stata data con il decreto 81/2008 e l’aumento delle risorse umane a disposizione dell’Ispettorato”.
Questo costituisce, in ogni caso, la base di una “prospettiva di crescita”, ha sottolineato Antonio Zoina, direttore dell’Ispettorato di Napoli. “Su 700 risorse assunte in Italia, 57 sono i nuovi ispettori assegnati a Napoli: a breve saranno tutti al lavoro. Il nostro è un sistema volto anche alla prevenzione oltre che alla repressione. Con le nuove normative, operiamo congiuntamente ai colleghi delle Asl, con un ampiamento oggettivo delle competenze e delle risorse in campo e con una nuova sezione curata dall’Ispettorato sulla piattaforma Inail”.
Una azione congiunta determinante in materia di sicurezza, considerando che l’ultimo report Inail segnala una riduzione nazionale degli infortuni al lavoro. Sta di fatto che questi ultimi, oggi, “colpiscono anche nuove figure, basti pensare ai casi di alternanza scuola-lavoro e ai contesti universitari”, ha evidenziato Simona Di Monte, Procuratrice aggiunta della VI sezione Lavoro della Procura di Napoli. “Noi, come Procura, abbiamo già offerto un supporto per favorire prassi uniformi e verifiche più approfondite e puntuali con squadre congiunte dei diversi enti preposti alla sicurezza. Questo, al fine di evitare sovrapposizioni, razionalizzare le risorse ed esaltare le reciproche conoscenze”. “Anche a livello locale, è auspicabile un costante tavolo di coordinamento per gli interventi ispettivi per assicurare controlli estesi e puntuali che consentino una risposta globale del sistema imprenditoriale”, ha concluso la Procuratrice.
“Sarebbe opportuno un coordinamento tra le strutture private che promuovono la sicurezza, Centri di Formazione e Sicurezza e soggetti ispettivi che operano sul campo per garantire omogeneità degli interventi, migliori risultati e un contenimento di risorse, tra l’altro sempre scarse, in un campo così delicato”, ha sottolineato, invece, Lorenzo Sava, vice presidente dell’Acen.
Sulla formazione di qualità si è espresso anche Massimo Sannino, vicepresidente Centro di Formazione e Sicurezza, che ha sottolineato “l’esigenza di assicurare alle maestranze edili una completa formazione circa i possibili rischi che si possono correre in cantiere”.
“Siamo l’unico settore industriale che impone una formazione obbligatoria prima di entrare in cantiere e lavora, anche attraverso enti di formazione gestiti pariteticamente con i sindacati dell’edilizia, alla prevenzione della sicurezza dei lavoratori e alla tutela del lavoro”, ha sottolineato Roberta Vitale, presidente del Centro di Formazione e Sicurezza di Napoli. “Collaboriamo anche con le scuole e tutti gli enti formativi del territorio, per favorire e diffondere la cultura della sicurezza, oltre che per ridurre al minimo i rischi”.
In Italia, si è calcolato che operano 16 milioni di lavoratori, 1 milione e 700 mila imprese e mille ispettori tecnici, a cui potrebbero aggiungersi altrettanti ispettori delle Asl. “Questi numeri evidenziano quanto il coinvolgimento attivo e responsabile di tutti gli attori sia necessario per contenere gli infortuni e indirizzare tutti nella direzione della garanzia della qualità e della salute del lavoro”, ha evidenziato Francesco Duraccio, presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Napoli.
“Per un salto di qualità attraverso la prevenzione – ha concluso Francesco Capaccio, segretario dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro – è giusto coinvolgere tutti i soggetti coinvolti nel processo produttivo: lavoratori, imprenditori, responsabili della sicurezza e collaboratori”.