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In ufficio col proprio cane: molti benefici, ma solo una azienda su 10 lo consente

Mentana docet: trascorrere anche la giornata lavorativa col proprio Fido aumenta la produttività. La conferma da un sondaggio Swg e da uno studio della University of Lincoln

Qualche tempo fa, Enrico Mentana, postando sui social una foto che lo ritraeva alla conduzione del suo TgLa7 in compagnia (discreta) di Nina e Bice, i suoi due Cavalier King, raccolse un sacco di like e commenti favorevoli. Del resto, due proprietari di cani su tre vorrebbero portarsi i loro migliori amici anche in ufficio. E, più in generale, la metà dei lavoratori – che abbiano o meno un cane – pensa che la presenza degli animali potrebbe migliorare l’umore complessivo dell’ufficio, diminuire lo stress e favorire anche l’integrazione tra colleghi.

Lo si evince dalla ricerca “Gli uffici pet-friendly nell’era odierna, post pandemia”, condotta da Swg e commissionata dal Gruppo Mars, che in Italia è rappresentato dalle aziende Mars, Royal Canin e AniCura.

I dati sono stati presentati a Milano l’altro giorno in occasione dell’incontro “Pet Vibes, Better Office” a cui hanno partecipato 42 altre aziende e istituzioni locali. E se qualcuno può eccepire un conflitto di interessi, c’è da dire che i benefici della presenza del proprio cane in ufficio sono stati evidenziati anche da una ricerca della University of Lincoln.

Ma andiamo con ordine: qual è l’obiettivo del sondaggio voluto dal Gruppo Mars? Quantomeno quello di aprire un confronto sul tema e portare avanti il percorso già intrapreso da anni da parte dello stesso gruppo per incoraggiare l’adozione di politiche pet-friendly su larga scala nel mondo del lavoro. Questo, condividendo, ad esempio, consigli e linee guida su come arricchire queste pratiche.

Tornando ai dati: due proprietari di cani su tre vorrebbero poter godere della compagnia del proprio amico a quattro zampe anche in ufficio (64%) e quasi la metà ritiene che le aziende dovrebbero organizzarsi a questo scopo (48%). Sta di fatto che, ad oggi, nonostante il 28% degli italiani che lavora in ufficio abbia un cane, solo il 10% delle imprese permette di portarsi il proprio animale da compagnia in ufficio.

Evidentemente, finora, sono stati poco incisivi anche gli studi scientifici sul tema, come accennavamo: “Vedere un cane accanto alla scrivania o a dormire comodamente su un divano come avrebbe fatto a casa, diminuisce lo stress e aumenta la produttività perché dà un senso di sicurezza e tranquillità eliminando l’ansia della giornata lavorativa”, asserisce, ad esempio, lo studio “Taking dogs into the office” della University of Lincoln. Per i ricercatori britannici, i livelli di concentrazione aumentano del 33,4%, le capacità decisionali del 16,5% e, soprattutto, cresce anche l’attaccamento alla propria professione: di ben il 14%.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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