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I profili social? Valgono come un curriculum. Quattro consigli per averli a prova di recruiter

Li ha dati Iziwork, una agenzia per il lavoro digitale

Stando alle anticipazioni del Rapporto Svimez 2023, tra il 2001 e il 2021, sono stati circa 460mila i laureati che si sono trasferiti dal Mezzogiorno al centro-Nord. Il Sud, in quest’arco di tempo, ha fatto segnare una perdita secca di 300mila cervelli. Per di più, con una curva in costante ascesa se si pensa che la quota di laureati, negli anni, si è impennata grazie a numeri più che triplicati: da circa il 9 ad oltre il 34%. Non solo: nel 2022, per la prima volta nella storia, la quota di laureati tra chi emigra sarà maggiore di quella relativa a titoli di studio inferiori. Del resto, sempre Svimez ha sottolineato come nel Mezzogiorno le aziende, tendenzialmente, assumano fino a 3 volte in meno laureati rispetto al Nord.

Il curriculum, quindi, fa la differenza soprattutto nelle regioni più sviluppate. Ma, detto questo: il segreto del successo di una carriera, il segreto per avere nuove chance lavorative, è tutto lì? Tutto nel curriculum?

Non si direbbe visto che esiste uno strumento utile a confermare o smentire le informazioni che contengono. Qual è? La risposta è fin troppo ovvia: i profili social. Non è un caso che, stando a una ricerca Iziwork, una agenzia per il lavoro digitale, circa 8 recruiter su 10 ricerchino i profili social dei candidati che potrebbero essere in linea con la posizione aperta e 1 su 3 abbia dichiarato di aver escluso qualche nome sulla base dei contenuti trovati sul web.

On line, quindi, la reputazione è sempre più importante. E bisogna essere capaci di coltivarla bene. Per questo, è utile, quando si è alla ricerca di un lavoro, curare meglio alcuni aspetti del proprio mondo social al fine di evitare che abbiano un impatto negativo nella scelta.

Quattro, in particolare, i consigli che si danno. Primo: aggiornare sempre tutte le informazioni. Secondo: cercare il proprio nome su Google e verificare che tra i primi 5 risultati ci sia un riferimento professionale. Terzo: scegliere bene la foto profilo, ricordandosi che rappresenta il primo elemento visibile. Quarto: impostare bene la privacy dei propri account. Al Sud o al Nord, qualcuno ne avrà a che fare.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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