403 visualizzazioni 1 min 0 Commenti

Sicurezza sul lavoro, ecco dove ci sono più morti bianche e chi rischia di più

L'elaborazione dell’Osservatorio Vega Engineering su dati Inail: il Friuli Venezia-Giulia è quasi un'isola felice; stranieri e over 65 i più esposti

Il governo, con una bozza di intesa Stato-Regioni, nonostante da venti anni non si riesca a ridurre i morti sul lavoro, sta tagliando la formazione per la sicurezza dei lavoratori (ne abbiamo parlato qui). Ma quali sono le regioni italiane dove è più pericoloso andare a lavorare? E chi sono le categorie più a rischio?

Stando a una elaborazione dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro e Ambiente Vega Engineering su dati Inail, la regione dove si registrano più infortuni mortali ogni milione di occupati è la Valle d’Aosta (con un rapporto di 113,8). Seguono il Trentino Alto Adige (61,6), la Basilicata (52,9), le Marche (50,3), l’Umbria (45,2), la Campania (44), la Puglia (42,3), la Calabria (42,2), la Sicilia (38,1), il Veneto, il Piemonte, la Liguria e la Toscana (tutte a 35,6), l’Abruzzo (33), il Lazio (30,9), il Molise (29,9), l’Emilia-Romagna (29,8), la Lombardia (28,6), la Sardegna (28,4) e il Friuli Venezia-Giulia, che è quasi un’isola felice con un rapporto di solo 7,8 infortuni mortali ogni milione di occupati.

Ma chi rischia di più? Sono tre le categorie di chi mette a repentaglio la propria vita per portare a casa uno stipendio. La prima è rappresentata dagli impiegati nei settori delle costruzioni, del trasporti, del magazzinaggio e delle attività manufatturiere. La seconda è composta dai lavoratori stranieri: hanno un tasso di mortalità addirittura doppio rispetto ai lavoratori italiani. La terza e ultima categoria a rischio, infine, è formata dagli anziani: il tasso di mortalità tra gli over 65 è 5,5 volte quello dei lavoratori tra i 25 e i 34 anni.

Avatar photo
Redazione - Articoli pubblicati: 970

Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

Twitter
Facebook
Linkedin
Scrivi un commento all'articolo