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Agricoltura, il nuovo Eden del lavoro femminile

Coldiretti: "Sempre più donne aprono attività legate alla campagna". Il 25% è laureato, la metà investe in aziende multifunzionali, il 60% punta sul biologico

Finalmente le donne conquistano più spazio nel mondo del lavoro. È quanto si evince da un rapporto di Coldiretti su dati Unioncamere secondo il quale, in Italia, una impresa su 4 (il 22% per la precisione, oltre 1,3 milioni) è a guida femminile e ben 203mila hanno deciso di puntare sull’agricoltura.

“La maggioranza delle imprese femminili – stima la Coldiretti – opera nel commercio con 340mila unità (il 25%), mentre al secondo posto c’è l’agricoltura, con un esercito di 203mila contadine (il 15% del totale) e al terzo i servizi di alloggio e ristorazione (134mila, pari al 10%). Questo, a rimarcare comunque come l’alimentare, nelle sue varie forme, rappresenti uno dei settori più gettonati dalle aziende al femminile”.

La situazione, quindi, è in evoluzione positiva: “Il rinnovato fascino della campagna per le donne – rileva ancora Coldiretti – trova riscontro nella comune convinzione che quello dell’agricoltura è diventato un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, anche per loro che sono peraltro destinate ad aumentare nel tempo. Le donne contadine – continua Coldiretti – sono così presenti in tutto il territorio italiano e la regione con il maggior numero di imprese femminili in assoluto è la Sicilia con più di 25mila imprese rosa”.

Sta di fatto che il podio è tutto del Sud, essendo conquistato anche da Puglia e Campania, che vantano rispettivamente più di 23mila e più di 21mila aziende a guida femminile.

“La loro presenza in campagna sta rivoluzionando il lavoro nei campi dove sono capaci di spaziare dall’allevamento alla coltivazione, dal florovivaismo all’agriturismo, dalla trasformazione dei prodotti alla vendita diretta. Ma il vero motore delle donne in agricoltura – sottolinea Coldiretti – sono le attività sociali, dalla fattoria didattica agli agriasilo, ma anche importanti attività per l’inserimento nel mondo del lavoro delle donne meno fortunate, spesso vittime di violenze e soprusi”.

Le imprenditrici agricole, mediamente, sono giovani e con un’alta professionalità, tanto che una su quattro è laureata. Significativamente, sempre più spesso non in indirizzo agrario: molte donne scelgono l’agricoltura dopo percorsi di studio o esperienze in settori molto diversi, anche per cambiare vita. “Non a caso quasi la metà delle domande di primo insediamento in agricoltura delle misure dedicate agli under 40 provengono da ragazze”, evidenzia Coldiretti.

Ma che attività svolgono nello specifico? “Oltre il 50% delle donne in campagna svolge più di una attività connessa alla produzione primaria, soprattutto vendita diretta, agriturismo e trasformazione di prodotti agricoli. Ben il 60% delle donne nelle loro aziende ha poi scelto di dedicare parte della produzione dal biologico al biodinamico e di operare per una filiera di qualità attenta alla sostenibilità, alla tutela della biodiversità e delle risorse naturali, del paesaggio e del benessere animale. In particolare, poi, le donne creano legami forti con il territorio e sono un vero e proprio presidio per la sopravvivenza e la valorizzazione delle aree rurali”, risponde Coldiretti.

“La presenza delle donne alla guida delle imprese è più alta in agricoltura rispetto agli altri settori con una spinta all’innovazione che non ha eguali con nuove attività che nelle aree rurali colmano spesso la carenza di servizi alla comunità”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

“In un settore spesso considerato prerogativa maschile – aggiunge Mariafrancesca Serra, la nuova responsabile Donne Coldiretti – è fondamentale sottolineare come le imprese agricole a conduzione femminile sono le più innovative e resilienti, capaci di scommettere su difficili sfide imprenditoriali per poi, non solo vincerle, ma dimostrare di possedere grandi capacità gestionali. Poi, naturalmente, occorre una buona formazione per puntare sempre più in alto”.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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