
Il nuovo campionato di calcio di Serie A inizierà solamente questo weekend, ma quanto sia difficile andare in gol, lo si evince già da un report dell’Anpal sul programma Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (in sigla proprio Gol): la misura principe delle politiche attive per trovare una occupazione non produce gli effetti sperati. Nello specifico, a 6 mesi dalla presa in carico nei Centri per l’impiego, su 809mila persone, solo il 29,7% ha trovato un lavoro. Un ulteriore 4,7% un impiego già ce l’ha ma vuole cambiarlo in quanto non garantisce un reddito sufficiente. I non occupati, invece, ammontano a ben il 65,6% del totale. E, tra di loro, solo il 27,9% ha ricevuto un’offerta di almeno un’attività o un servizio rientrante nei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni.
Eppure, il programma Gol è quello che ha ricevuto in assoluto più finanziamenti nel campo delle politiche attive per aiutare le persone a trovare un lavoro: l’Europa lo ha finanziato con ben 4,9 miliardi di euro. In più: sono quasi un milione e mezzo coloro i quali hanno presentato una dichiarazione di immediata disponibilità (Did) al lavoro e alle misure di politica attiva recandosi presso i Centri per l’impiego per avere un assessment.
Sta di fatto che spesso la differenza la fa ancora una volta il territorio di appartenenza. In quel 29,7% che ha ottenuto un contratto di lavoro grazie a Gol a 6 mesi dalla partenza del progetto, la maggior parte si registra nel centronord, con valori superiori al 35% fino al picco della Provincia di Bolzano del 45,1% e del Veneto del 39,1%, mentre al Sud la percentuale cala attorno al 20%.
Certo, c’è anche da dire che, rispetto al Reddito di Cittadinanza, i risultati sono comunque migliori. Su circa 990mila percettori del Rdc indirizzati ai servizi per il lavoro al 31 dicembre 2022, appena il 15,8% risulta occupato e la gran parte di queste persone, in realtà, ha trovato lavoro per via informale e non attraverso l’intermediazione di un Centro per l’impiego.