Domani, martedì 23 luglio, la ministra del Lavoro Elvira Calderone ha convocato le parti sociali per riprendere il confronto sulla sicurezza e la patente a punti che vorrebbe entrasse in vigore il prossimo primo ottobre per le aziende.
Sta di fatto che sul tavolo con i sindacati, potrebbe farsi spazio anche una novità: tra i nuovi campi d’applicazione dell’Intelligenza artificiale, infatti, c’è la salute e sicurezza sul lavoro.
Accanto ai tradizionali dispositivi di protezione individuale (caschetto, scarpe anti infortunio, guanti), è stata inventata una T-shirt in grado di misurare in tempo reale numerosi parametri bio vitali; dall’Ecg, alla frequenza cardiaca, al ritmo e alla profondità del respiro. Questa immensa mole di dati viene trasmessa, secondo modalità che devono assicurare il rispetto della privacy, ad una infrastruttura tecnologica in cloud che, attraverso una piattaforma software, mediante algoritmi di analisi ed elaborazione predittiva, informa il medico competente per prevenire il rischio di infortuni dei lavoratori.
Questa nuova tecnologia tessile è fornita da Accyourate ed è in grado di rendere smart qualsiasi tessuto mediante un materiale polimerico brevettato e in fase di sperimentazione tra 400 dipendenti di tre gruppi che hanno aderito su base volontaria: Profer (la platea riguarda ispettori che fanno sorveglianza nei cantieri e impiegati), Acea (coinvolti dipendenti dei settori energia e reti idriche), Generale costruzioni ferroviarie (operai addetti alla manutenzione dei binari).
“Con l’uso della tecnologia – ha avuto modo di spiegare recentemente il professor Francesco Saverio Violante, docente di medicina del lavoro presso l’Università di Bologna – cambia il paradigma dei controlli perché accanto ai fenomeni patologici, si misura anche lo stress e l’affaticamento che possono condurre ad un incidente sul lavoro”.
Un fattore fondamentale per cercare di sfatare il tabù secondo che vede l’Italia, nell’ultimo ventennio, mai sotto i mille morti sul lavoro l’anno.