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Permessi di soggiorno, Italia ultima in Europa per motivi di lavoro

I dati, più che mai significativi in tema di mismatch e regolarizzazione dell'immigrazione, della Fondazione Leone Moressa

Ma gli immigrati scelgono di vivere in Italia per il lavoro? In realtà, solo il 9,8% dei permessi di soggiorno per cittadini extracomunitari rilasciati nel 2023 è stato legato all’occupazione. La Fondazione Leone Moressa su dati Eurostat ha calcolato che su 389.542 documenti totali, appena 38.103 sono stati ottenuti per ragioni lavorative. Il 48,2% è stato rilasciato per motivi di asilo e umanitari o altro (inclusi i permessi per protezione Ue rilasciati ai cittadini ucraini dopo l’invasione russa del 2022), il 34,8% è per motivi di famiglia, e il 7,2% per studio.

E’ un trend negativo quello che si è riscontrato: l’incidenza dei titoli per lavoro rispetto al totale dei permessi è calata in modo consistente rispetto al 2021 e al 2022, quando era rispettivamente del 18,5% e del 19,8%, in aumento rispetto agli anni precedenti. E, soprattutto, si tratta di un dato in controtendenza rispetto all’incremento delle quote di ingressi per lavoro stabilite dai decreti flussi a partire proprio dal 2021, per rispondere alle esigenze di personale del mondo produttivo.

In questa storia, quindi, c’entra anche il mismatch che tante aziende lamentano: il decreto flussi triennale 2023-2025 ha previsto infatti 136mila ingressi in Italia per lavoratori extra Ue nel 2023. In rapporto a questa quota, 38mila permessi rilasciati sono appena il 28 per cento. È vero che il click day per gli ingressi 2023 si è svolto a dicembre, ma l’aumento delle quote previste dai decreti flussi era già cominciato nel 2021 (con 69.700 posti disponibili fra stagionali e subordinati) e nel 2022 (82.705 posti). E quindi avrebbe dovuto tradursi in un aumento dei permessi.

Ma negli altri Paesi Ue come va? L’incidenza dei permessi di lavoro è molto più alta nella Ue a 27 (34% nel 2023), e nei Paesi dell’Est europeo, dove pesano meno, invece, i permessi per ricongiungimento familiare e motivi umanitari: l’Italia registra nel 2023 la percentuale di permessi per lavoro più bassa d’Europa. Anche confrontando i permessi di soggiorno per lavoro con la popolazione residente, la media italiana è la più bassa della Ue: 6,5 permessi ogni 10mila abitanti. La media Ue è di 28,1 permessi per lavoro ogni 10mila abitanti.

I dati della Fondazione Leone Moressa dimostrano dunque la tendenza europea ad aumentare le migrazioni legali per lavoro, per colmare il fabbisogno di manodopera in un continente sempre più anziano. Quello che noi non riusciamo a fare.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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