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Lavoratori immigrati, il Governo Meloni allarga le maglie

Il decreto legge approvato il 2 ottobre ha escluso da quote e click day le conversioni dei permessi di lavoro da stagionale a subordinato sia a tempo determinato che indeterminato

In Italia servono più lavoratori immigrati. Il Governo Meloni sembra che se ne sia reso conto varando il decreto legge approvato il 2 ottobre che ha escluso da quote e click day le conversioni dei permessi di lavoro da stagionale a subordinato  sia a tempo determinato che indeterminato.

Per il 2025, il decreto legge prevede inoltre 10mila nuovi ingressi per badanti di persone disabili e anziani oltre gli 80 anni, che si aggiungono ai 9.500 posti nell’ambito dell’assistenza familiare e socio-sanitaria, già previsti per il prossimo anno. Inoltre, ci sarà un permesso ad hoc per i lavoratori stranieri che siano stati vittime di caporalato o sfruttamento.

Per il 2025, il decreto legge ha aumentato i click day, inserendone uno per la quota aggiuntiva dei 10mila badanti e uno ulteriore a ottobre per il turismo. Ma un’altra novità rilevante è l’esclusione dalle quote delle richieste di conversione dei permessi da stagionali a subordinati. I numeri non sono piccoli. Nei click day di marzo 2024 le domande di trasformazione da permessi stagionali erano state oltre 8mila, più del doppio delle 4mila quote previste.

Ma il bacino potenziale è molto più ampio, poiché comprende gli 89.050 lavoratori extra Ue stagionali previsti per il 2024 e parte dei lavoratori stagionali richiesti con il click day di dicembre 2023 (82.550 quelli previsti in base alle quote).

Senza quote e click day, scompaiono i tetti numerici alle conversioni, si riducono i tempi e le trasformazioni dei permessi diventano attivabili in ogni periodo dell’anno. Il ricorso a questo canale di permanenza regolare in Italia potrebbe quindi crescere.

Inoltre, i lavoratori stagionali non dovranno tornare nel Paese d’origine in attesa che la domanda di conversione del loro contratto sia accolta, e poiché di solito il rientro non avveniva, eviteranno di rimanere in Italia come irregolari.

In direzione della flessibilità punta anche l’introduzione di un periodo di 60 giorni, successivo alla conclusione del contratto di lavoro, in cui i lavoratori stagionali potranno restare nel nostro Paese per cercare un altro lavoro, sempre al di fuori di quote e click day.

Il decreto legge varato dal Governo, infine, cancella l’obbligo di sottoscrivere il contratto di soggiorno presso lo sportello unico dell’immigrazione, un passaggio che oggi richiede anche otto mesi. Il datore di lavoro dovrà siglare il contratto con il lavoratore (tramite firma digitale), entro otto giorni dall’arrivo dello stesso lavoratore in Italia, e inviarlo poi telematicamente allo sportello unico.

 

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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