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Quali sono i profili più richiesti dalle piccole e medie aziende italiane

L'indagine dell'Osservatorio Adecco

Quali sono i profili più richiesti dalle piccole e medie imprese italiane? A questa domanda ha risposto l’Osservatorio di Adecco anche perché quasi una su tre, il 32,4% , fatica ad attrarre talenti per via dell’offerta di percorsi meno accattivanti rispetto alle grandi aziende.

E quindi: quasi il 50% delle Pmi è alla ricerca di operai specializzati, soprattutto nel Nord Italia. C’è però anche una domanda significativa che riguarda esperti informatici e addetti alla logistica, con una variazione regionale importante al Sud, dove c’è maggiore richiesta di queste figure.

Più del 40% delle aziende evidenzia difficoltà nella ricerca di competenze specialistiche: tra le skill più richieste ci sono quelle di produzione, che sono le più difficili da trovare tra i candidati secondo il 20% delle imprese. Seguono le competenze informatiche e digitali (16,4%), commerciali (15,7%) e ingegneristiche (14,1%)

I dati della ricerca dicono poi che per far fronte al nodo di come trattenere i talenti le aziende adottano diverse strategie. Alcuni esempi si trovano nell’offerta di percorsi di formazione interni ed esterni, una pratica piuttosto comune che si ritrova nel 33,3% delle aziende intervistate, seguita da bonus economici basati su obiettivi aziendali e personali (25,1%).

Sta di fatto che rappresenta un campanello d’allarme il fatto che ben il 15% delle aziende non implementi alcuna attività di fidelizzazione e su questo sicuramente c’è molto da fare. Considerando dimensione aziendale e distribuzione geografica, le piccole imprese puntano sull’offerta di formazione, come dice il 35%, soprattutto al Sud dove, però, in molti altri casi (circa il 25%), non viene implementata alcuna attività. Le medie aziende, invece, sono più attente all’offerta di piani welfare che garantiscano un maggior benessere ai lavoratori, puntando soprattutto sulla flessibilità oraria, come afferma circa il 40%. Al Sud, una quota importante di Pmi, circa il 45% del totale, dice di non mettere in pratica servizi di welfa re.

La ricerca di competenze tecniche va di pari passo con le cosiddette soft skills. In particolare, la capacità di lavorare in team e il problem solving sono le abilità trasversali più richieste dalle imprese, quest’ultima la più difficile da trovare per circa il 15% delle Pmi, seguita dalla flessibilità (13,3%).

Le esigenze variano ancora una volta anche a livello territoriale: nel Nord Italia, il saper lavorare in squadra è particolarmente importante per oltre il 30% delle imprese intervistate, mentre al Sud si pone maggiore attenzione alla ricerca di capacità legate al problem solving (oltre il 30%) e risulta meno richiesta la flessibilità rispetto al nord e centro Italia (15%).

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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