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Salari sempre più leggeri: l’inversione di marcia si attende solo nel 2024

Il rapporto Ocse: il potere d'acquisto delle paghe italiane crolla del 7,5%. E' il risultato di non avere nè il salario minimo nè una contrattazione efficace

Una discesa senza fine. È quella che segnala l’Ocse per il potere d’acquisto dei salari italiani. Il nostro – avverte l’organizzazione internazionale con sede a Parigi – è il Paese che ha registrato il calo dei salari reali più forte tra le principali economie. Alla fine del 2022, si è assestato al 7% rispetto al periodo pre-pandemico. E nemmeno nel 2023 c’è stata una inversione di marcia: anzi. La discesa è continuata nel primo trimestre con una diminuzione su base annua del 7,5%.

Quando si potrà scorgere, allora, la luce in fondo al tunnel? Sempre secondo l’Ocse, nel 2024, quando si dovrebbe cominciare a recuperare qualcosa in termini reali. Quest’anno i salari nominali aumenteranno del 3,7% a fronte di una inflazione che dovrebbe attestarsi al 6,4%. Nel 2024, invece, la crescita degli stipendi è stimata del 3,5% contro un carovita che scenderà attorno al 3%.

Da notare che il rapporto dell’Ocse ha sottolineato pure il fatto che i Paesi che hanno adottato il salario minimo stanno resistendo meglio alla burrasca. In Italia, invece, le difficoltà derivano anche dai ritardi con cui sta reagendo la contrattazione collettiva di fronte all’avanzare dell’inflazione. Basti pensare che il 50% dei contratti è scaduto da oltre 2 anni e quello del commercio – tra i più importanti per numero di dipendenti – addirittura dal 2019.

Non si può tralasciare, poi, il vero vulnus della nostra economia: la stagnazione del Pil. Se l’economia non cresce, i salari restano fermi al palo. E su questo profilo, si inserisce anche una perdurante crisi della produttività del nostro sistema che coinvolge soprattutto le micro imprese.

Sta di fatto che se i salari pesano poco, almeno ci si può consolare con la percentuale di disoccupati: secondo l’Ocse, essa è scesa al 7,6%, due punti in meno rispetto a prima del Covid, ma si assesta ancora sopra la media dei Paesi Ocse che è del 4,8%.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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