49 visualizzazioni 1 min 0 Commenti

Gli stipendi dei diplomati pesano sempre meno

Almadiploma: l'effetto inflazione porta in termini reali le retribuzioni a calare del 4,2% rispetto al 2023 e del 6,9% rispetto al 2019

E’ vero che l’Italia ha appena conquistato un altro record sul fronte degli occupati, ma ora sarebbe anche il caso di occuparsi della qualità del lavoro, rivedendo al rialzo i salari, ad esempio. Lo suggerisce, tra gli altri, questo dato: nel 2024, sono stati raggiunti i valori massimi per tutti i tipi di diploma, ma l’effetto inflazione porta in termini reali le retribuzioni a calare per i giovani diplomati del 4,2% rispetto al 2023 e del 6,9% rispetto al 2019.

La fotografia tracciata da Almadiploma è impietosa. E certifica anche che uno su quattro, il 24%, dei diplomati italiani, ha trovato occupazione a tre anni dalla maturità, il 44,5% si dedica esclusivamente agli studi universitari, mentre il 22,8 % concilia studio e lavoro. Si registra, quindi, un graduale ritorno ai livelli pre-pandemici, sia in termini di scelte post-diploma, sia in termini occupazionali.

Ma questi stessi dati certificano anche la scelta di proseguire sempre più gli studi: a un anno dal titolo, il 71,4% dei diplomati 2023 risulta iscritto a un corso di laurea, mentre il 18,2% ha scelto il lavoro. Più in generale, nel periodo 2019-2024, aumenta sia la quota di universitari (+5,8% sul 2019) sia quella di occupati (+2,6%).

Nel periodo 2019-2024, infine, emerge per i diplomati una sostanziale stabilità della diffusione dei contratti a tempo indeterminato e un forte aumento di quelli a tempo determinato.

In crescita, negli ultimi cinque anni, anche il lavoro part-time del +9,1.

 

Avatar photo
Redazione - Articoli pubblicati: 971

Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

Twitter
Facebook
Linkedin
Scrivi un commento all'articolo