
Il gender gap nel mondo del lavoro italiano si evidenzia fin da quando i ragazzi giungono al diploma. A un anno da questo traguardo, infatti, il tasso di occupazione delle ragazze italiane è pari al 42% contro il 42,9% tra i maschi, ma già a tre anni dalla maturità il divario cresce con un tasso di occupazione rispettivamente del 46,9% e del 51%. Il dato emerge dal report Almadiploma.
A un anno dal diploma anche tasso di disoccupazione, quindi, è sostanzialmente uguale: 15,1% tra le femmine e 15,3% tra i maschi. A tre anni dal diploma, il tasso di disoccupazione è pari, invece, al 14,3% per le femmine e al 10,7% per i maschi.
Così si conferma il dato secondo il quale, negli ultimi anni, in Italia, come spiegato anche in occasione del Global Gender Gap Index 2023 presentato al World Economic Forum, abbiamo assistito ad un peggioramento del divario di genere.
Lo studio del World Economic Forum ha rivelato, infatti, che il tasso di assunzione di donne nei ruoli di leadership cresce a rilento. Le donne nei ruoli dirigenziali in Italia sono solo il 32%. E anche in questo caso, c’è stata una flessione. Globalmente, invece, abbiamo assistito ad un aumento del 1% nella carica di ruoli dirigenziali.
Importante sottolineare che a livello globale abbiamo subito un rallentamento del mercato del lavoro dovuto alle numerose e recenti crisi, ma questi dati dimostrano in maniera chiara come siano state proprio le donne ad essere maggiormente coinvolte.
Eppure, secondo alcuni studi, colmare il divario di genere porterebbe in Italia ad un aumento addirittura del 10% del Pil. Il che dovrebbe spingere tutte le aziende ad un’accelerazione verso l’uguaglianza di genere.