202 visualizzazioni 3 min 0 Commenti

Mancanza di candidati: la beffa di settembre per le aziende in cerca di lavoratori

Secondo l’Osservatorio Excelsior di Unioncamere-Anpal, ben il 48% dei posti a disposizione sarà difficile da coprire (5 punti in più rispetto allo scorso anno)

Anziché affievolirsi, il problema del mismatch, dello scostamento tra domanda e offerta di lavoro, in Italia, si aggrava. Secondo l’Osservatorio Excelsior di Unioncamere-Anpal, infatti, su 531mila assunzioni previste dalle imprese a settembre, oltre 252mila sono considerate dagli stessi imprenditori difficili da realizzare: si tratta del 48% del totale. Rispetto a un anno fa, ben 5 punti in più. E pensare che, prima del Covid, nel 2019, le difficoltà nelle assunzioni oscillavano intorno al 20%.

Sta di fatto che, nel frattempo, un altro fenomeno sta intervenendo nella questione: vale a dire quello degli inserimenti di manodopera straniera passati dai 95mila ingressi dello scorso anno (il 18,2% del totale) ai 108mila segnalati a settembre (pari al 20,4%).

Detto che le figure più introvabili sono quelle tecnico-ingegneristiche e degli operai specializzati (con un gap addirittura del 60-70%), chi ricorre maggiormente agli stranieri? Le imprese impegnate nei servizi operativi di supporto a imprese e persone, quelle dei trasporti, della logistica e del magazzinaggio, della filiera metallurgica e dei prodotti in metallo, dei servizi di alloggio, ristorazione e turistici e, infine, dell’industria alimentare.

E comunque: in generale, le imprese italiane soffrono ancora di mancanza di candidati. È questa, per il 31,7% delle volte, la causa della mancata copertura dei posti. A seguire, la preparazione inadeguata (che si attesta al 12%), il che vuole dire che un ragazzo su due esce dalla scuola con competenze inadeguate.

Un vero peccato perché il mercato del lavoro italiano, in questo momento, sempre stando all’analisi di Excelsior, tiene: nel trimestre settembre-novembre, sono previsti 1,4 milioni di ingressi (+1,9% rispetto allo stesso periodo del 2022), con una sola anomalia: le assunzioni, infatti, saranno in calo nelle aziende sotto i 10 addetti.

In ogni caso, secondo il presidente di Unioncamere Andrea Prete, il mismatch tra domanda e offerta di lavoro è un fenomeno destinato a durare: “Dipende soprattutto da una questione demografica, dalla carenza di persone in età da lavoro in grado di sostituire chi lascia – è la sua riflessione – Ormai, rappresenta un problema strutturale del nostro sistema. Per questo credo che sia necessario mettere in campo una pluralità di politiche e interventi diversi, sapendo che le politiche legate alla natalità necessitano di molti anni per poter dare i primi risultati. È il motivo per cui è sempre più importante anche una attenta e lungimirante gestione dei flussi migratori”.

Avatar photo
Redazione - Articoli pubblicati: 888

Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

Twitter
Facebook
Linkedin
Scrivi un commento all'articolo