
Più della metà dei contratti in somministrazione sono nei servizi. A decretarlo è l’Osservatorio Assolavoro-Datalab. Nel bilancio del 2024, inoltre, il numero medio mensile degli occupati cala 485m ila (da 499mila del 2023) , ma aumenta la richiesta di profili specializzati e con retribuzioni più alte.
Sta di fatto che per le agenzie di somministrazione si assiste a una ricomposizione della platea di lavoratori con più tempi indeterminati e meno tempi determinati che produce una riduzione complessiva degli occupati in somministrazione. Tra i settori, i servizi superano l’industria, e la componente femminile cresce più di quella maschile.
Nel 2024, si registra una contrazione della somministrazione nell’industria in senso stretto, che è arrivata a rappresentare solo il 45,2% degli occupati in somministrazione. Associando a questo dato quello relativo ai somministrati nelle costruzioni, che assorbono una quota di occupati pari al 2,6%, l’industria nel suo complesso assorbe il 47,8% degli occupati in somministrazione.
Nel 2024, invece, i servizi hanno consolidato la loro rilevanza assorbendo ben il 52% dei somministrati. I servizi per le imprese e le famiglie, con il 30,2%, il commercio, con il 15,2% di addetti e gli alberghi e ristoranti, che hanno assorbito una quota pari al 5,2% del totale della somministrazione, rappresentano i macroambiti dei servizi più attrattivi.
In ogni caso, la dinamica di rallentamento della somministrazione che ha caratterizzato il 2024 sembra destinata a proseguire anche nel 2025 sulla scia della crescita molto modesta che interesserà l’economia , in un contesto di incertezza crescente sull’evoluzione e l’allargamento delle gravi crisi geopolitiche e commerciali in corso.