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Irpef, chi manda avanti la baracca-Italia

Secondo l'analisi di Itinerari previdenziali, solo il 15% degli italiani regge i conti di tutti gli altri

Chi manda avanti la baracca? La questione si pone esattamente in questi termini, se è vero, come lo è, che stando a Itinerari previdenziali, per l’Irpef, il 15% degli italiani regge i conti di tutti gli altri: in numeri reali, 6,4 milioni di contribuenti pagano il 63,4% dell’imposta mentre il 45% risulta ufficialmente senza redditi.

Fra 2008 e 2022, il gettito dell’Irpef è cresciuto del 16% meno del +19,26% messo a segno nello stesso periodo dal Pil, del 24,16% cumulato dall’inflazione e soprattutto molto meno del +53,23% registrato dalla spesa pubblica, cioè dall’unica di queste voci che negli anni è cresciuta in valore reale. E nemmeno poco.

Meno male che c’è qualcuno che paga. Altrimenti il debito pubblico, già a un passo dai 3 mila miliardi di euro, sarebbe ancora più elevato.

Sta di fatto che in un Paese nel quale 26,3 milioni di persone, cioè poco meno del 45% degli abitanti, non ha ufficialmente alcun reddito e altri 13 milioni, il 22% della popolazione, presentano dichiarazioni tali da vedersi l’imposta lorda azzerata totalmente o quasi da detrazioni o deduzioni. Solo il 24,2% della popolazione può dirsi non a carico, parzialmente o totalmente, degli altri.

Non è bastata nemmeno la crescita post Covid a cambiare lo scenario. E non sono bastate nemmeno le ipotesi di limatura dell’aliquota del secondo scaglione, o di estensione da 50 mila a 60 mila euro dell’attuale richiesta al 35%, circolate in queste settimane e appese alle incognite di gettito di un concordato preventivo che comincerà domani, 31 ottobre 2024, a svelare le proprie carte. Perché il punto è l’evasione di massa, che l’Osservatorio ritiene peraltro “fortemente incentivata dallo Stato”: con il “metadone sociale” della spesa assistenziale, che infatti dal 2008 al 2022 è più che raddoppiata (+115%) mentre sono quasi triplicate le persone in povertà assoluta (+168,5%), e con meccanismi come la Flat Tax giudicata “motore di produzione di sommerso e di lavoro nero” con il suo meccanismo che azzera la deducibilità delle spese sopra-soglia.

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Redazione - Articoli pubblicati: 986

Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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