
Si registra un vero e proprio boom per le certificazioni delle competenze professionali. E’ stato calcolato che, dopo la pandemia, il numero di professionisti in possesso di una certificazione è più che raddoppiato, passando da 110.836 a 300.676.
In questa galassia c’è di tutto: dall’amministratore di condominio al wedding planner, dal tributarista all’utente qualificato di computer. Ed è proprio il digitale e la necessità di certificare le competenze acquisite a trainare il boom: più della metà delle certificazioni censite dalla banca dati Accredia, l’ente unico di accreditamento, viene da lì, ma comprende anche semplici cittadini che hanno ottenuto la cosiddetta Patente europea del computer.
A dare una spinta significativa all’aumento degli accrediti è stata la legge 4/2013 sulle professioni non organizzate in Ordini o collegi che ha inserito questo percorso di riconoscimento delle competenze accanto a quello degli attestati concessi dalle associazioni riconosciute dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. E finora, infatti, sono soprattutto i professionisti non ordinistici a certificarsi. Anche se anche alcune professioni ordinistiche si stanno avvicinando. Il Consiglio nazionale degli ingegneri, ad esempio, ha costituito un ente, Certing, riconosciuto da Accredia, e da cui già stanno derivando i primi esempi di ingegneri certificati in base alla specializzazione.