Sebbene la media europea del 78% di occupati rimanga un miraggio – l’Italia quest’anno ha toccato quota 61,8% – il buon andamento dell’occupazione coinvolge anche i disabili. Le assunzioni, da gennaio a giugno, sono state 18.236: in aumento del 12,4% rispetto allo stesso periodo del 2022. In particolare, l’incremento è stato del 15,4% per le donne e del 10% per gli uomini. Poi, in linea con l’andamento generale delle attivazioni, il 63,5% dei lavoratori con disabilità è stato assunto con un contratto a termine.
Sono tutti dati forniti dal ministero del Lavoro e pubblicati sul Sole 24 Ore di oggi, il quale sottolinea che, se il trend del primo semestre fosse confermato nel secondo, i rapporti di lavoro avviati con persone disabili nel 2023 potrebbero superare quota 36 mila, confermando una ripresa verso i numeri più alti registrati prima della pandemia. Nel 2019, infatti, si era toccato il record di 58.131 assunzioni.
Ma quanti sono in totale i disabili occupati in Italia? In tutto, 264.651. Per il 76% sono impiegati nelle aziende private; per il rimanente 24% nella Pubblica amministrazione. Bisogna pensare, però, che il numero totale rappresenta solo circa un terzo degli iscritti ai servizi provinciali per il collocamento mirato delle persone con disabilità, cioè di coloro che aspirano a un lavoro.
Grazie a quale legge si possono assumere? A funzionare in tal senso è la 68 del 1999 che prevede incentivi economici finanziati con l’apposito fondo per il diritto al lavoro dei disabili. Fondo che, per il 2023, è stato incrementato fino a 77,6 milioni di euro. Ancora troppo poco, a sentire Vincenzo Falabella, presidente della Federazione italiana per il superamento dell’handicap: “I fondi finiscono nella prima parte dell’anno e chi assume nei mesi successivi deve attendere l’erogazione delle risorse. Per aumentare davvero l’occupazione delle persone disabili sarebbe necessario agire sul costo del lavoro”.
Detto che il ministero del Lavoro ha avviato in una sezione dedicata del proprio sito una raccolta delle buone prassi sul collocamento mirato, la ministra Marina Calderone ha tenuto a puntualizzare: “Bisogna andare al di là delle norme che prevedono l’inserimento nel mondo del lavoro delle persone con disabilità e parlare di inclusione sociale e lavorativa: sono tutti obiettivi dell’agenda 2030”.