122 visualizzazioni 2 min. 0 Commenti

Una nuova vita lavorativa può iniziare anche a 50 anni

I dati (incoraggianti) di Aiso

I cinquantenni rimasti senza lavoro non devono scoraggiarsi: rimettersi in gioco a questa età non è semplice, però si può fare, come dimostra quel 70% di persone che si sono ricollocate con l’outplacement dopo essere state coinvolte in processi di ristrutturazione o chiusura aziendale.

Tra l’altro, i tempi di rientro nel mercato del lavoro continuano a mantenersi sui livelli più bassi registrati negli ultimi anni, secondo quanto emerge dai dati Aiso, l’Associazione italiana delle società del settore. Stiamo parlando in media di 4,8 mesi per chi è entrato dentro un progetto di ricollocazione.

Si tratta di una tempistica leggermente più alta rispetto allo scorso anno, quando nello stesso periodo il tempo medio era di 4,6 mesi. Segno del dinamismo del mercato del lavoro che riguarda anche le fasce di età più alte, quelle a cui generalmente appartiene questa categoria di lavoratori.

Ma quali sono i settori più vivaci? Chimica e farmaceutica, automotive ed engineering sono tra i settori in cui ci sono le maggiori possibilità di reinserimento delle persone. Se invece guardiamo alle funzioni, quelle commerciali e amministrative o finance stanno registrando l’aumento maggiore.

Se le percentuali sono incoraggianti, resta però da capire chi si ricolloca come lo fa. Ma anche come vuole ricollocarsi, tenuto conto che in chi appartiene alle fasce di età più alte non sempre l’obiettivo è rientrare con il “posto fisso”.

Nell’analisi di Aiso sul tema del contratto a tempo indeterminato emerge infatti che la maggioranza degli over 50 valuta con maggiore interesse una forma contrattuale flessibile, rispetto ad un contratto da dipendente. L’attenzione a soddisfare aspirazioni e conciliazione dei tempi di vita e lavoro cresce a mano a mano che sale il livello di inquadramento. Comunque nella maggior parte dei casi l’atterraggio è ammortizzato e migliora o mantiene le precedenti condizioni. Nei primi sei mesi del 2024, il 74% delle persone coinvolte in percorsi di outplacement sono passate ad un nuovo lavoro con un ruolo uguale o superiore: si tratta di un dato in crescita del 5,7 % rispetto ai primi sei mesi del 2023. Una percentuale un po’ più bassa, il 65%, ha invece trovato una posizione con un compenso uguale o superiore.

Avatar photo
Redazione - Articoli pubblicati: 797

Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

Twitter
Facebook
Linkedin
Scrivi un commento all'articolo