
Negli ultimi anni, trovare casa in Italia è diventato sempre più complicato, sia per chi studia sia per chi si trasferisce per lavoro. Se da un lato i budget di chi cerca di acquistare un immobile stanno tornando a salire in alcune città, dall’altro gli affitti delle stanze singole continuano a correre, rendendo la vita fuori sede sempre più un lusso.
Uno dei principali motivi dell’aumento dei prezzi è la crescente domanda da parte di studenti e lavoratori fuori sede. Nelle città più piccole e nel Sud Italia, come Bari e Catania, la tendenza dei residenti a essere proprietari delle proprie abitazioni porta i proprietari di immobili in affitto a preferire un target di studenti, suddividendo gli appartamenti per ottenere un ritorno economico maggiore.
Inoltre, il fenomeno dell’industrializzazione del settore ha portato alla nascita di società specializzate nella gestione di affitti a breve e medio termine, che spesso alzano i prezzi per garantire servizi aggiuntivi e gestione semplificata.
Ma quali sono le città-simbolo per studenti e lavoratori fuori sede? Milano guida la classifica non solo per i prezzi, ma anche per la disponibilità di stanze, rappresentando il 21,6% dell’offerta nazionale. Roma segue con il 17,4%, anche se la crescita rispetto al 2019 è stata più contenuta. A Torino e Bologna, lo stock di stanze è triplicato o quadruplicato in quattro anni. Venezia, nonostante rappresenti solo il 5% dell’offerta totale, ha visto l’aumento più impressionante: +500% dal 2019.
Infine, quali sono i quartieri più richiesti? A Milano, Città Studi e Bovisa sono le zone con la maggiore offerta di stanze, grazie alla vicinanza con il Politecnico. A Roma, i quartieri Bologna e Africano-Villa Chigi, nelle immediate vicinanze dell’Università La Sapienza, offrono la maggior concentrazione di camere. A Napoli, le aree di Arenella e Capodimonte, vicino all’Università Federico II, sono le più ricercate. A Bologna, la Bolognina e Massarenti, zone limitrofe al centro, registrano la maggiore offerta.