
Secondo Adapt, l’associazione fondata da Marco Biagi, entro il 2030, il numero di occupati del nostro Paese subirà un calo del 3,2% contro lo 0,6% dell’Europa: tra meno di sei anni ci saranno 730mila lavoratori in meno. Perché? La causa principale è da ricercare
nella transizione demografica che sta producendo una crisi sul lato dell’offerta di lavoro.
L’effetto combinato dell’invecchiamento della popolazione e del calo delle nascite sta riducendo fortemente la platea di persone in età da lavoro (quelle tra i 15 e i 64 anni).
Ora: questo fenomeno interessa tutta l’Europa, ma nel nostro Paese è più marcato ed è destinato a peggiorare. In cifre assolute, fra meno di 6 anni, in Italia, ci saranno 730 mila lavoratori in meno. Anche se la percentuale di persone occupate rispetto alla popolazione occupabile restasse invariata.
Sempre secondo lo stesso studio, nel 2040, dunque fra meno di vent’anni, il calo di occupati in Italia arriverebbe al 13,8% e al 20,5% nel 2050. Tradotto in numeri assoluti, nel 2040 si stima ci saranno 3,1 milioni di lavoratori in meno e nel 2050 il calo arriverebbe a 4,6 milioni.
Guardando poi la distribuzione degli occupati per fasce d’età, emerge come la riduzione colpisca in modo trasversale tutta la popolazione lavoratrice: nel 2030, nella fascia 35-49 anni i lavoratori saranno il 10,8% in meno, un calo di quasi un milione. Tra i 15 e i 34 anni i lavoratori aumenteranno dello 0,9% nel 2030, per poi calare progressivamente, fino al 2040 quando ci saranno 450mila lavoratori in meno e oltre un milione di lavoratori in meno nel 2050.
“Il mercato del lavoro si sta svuotando – commentano i due autori dello studio – Se per anni ci siamo occupati del mercato del lavoro principalmente dal lato della domanda, oggi stiamo assistendo ad una crisi senza precedenti dell’offerta di lavoro. Potrebbe apparire un’affermazione in contraddizione con i dati positivi sull’occupazione che si susseguono da quasi tre anni, ma non è così. Che il numero di occupati cresca è innegabile, ma lo è anche il fatto che le persone in età da lavoro diminuiranno nei prossimi anni, a causa delle conseguenze del calo demografico. È uno scenario inedito che si somma al sotto-utilizzo della forza lavoro in Italia per la sottoccupazione, al part-time involontario e al tasso di inattività”.