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La classifica di chi non paga le tasse in Italia

La relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva del 2022. Tra speranze e cattivi esempi

Evadere le tasse è senz’altro uno dei vizi peggiori del nostro Paese. Questo, sebbene, negli ultimi anni, la situazione stia un pò migliorando: gli ultimi dati disponibili attestano l’evasione fiscale in Italia a quasi 90 miliardi di euro all’anno, in calo rispetto ai 99,7 del 2019 e ai 102,4 del 2018. E anche i dati relativi al recupero delle risorse evase fanno ben sperare. Nel 2022, sono stati recuperati 20,2 miliardi di euro dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione: è il dato più alto di sempre. Ma quali sono le categorie che evadono di più in Italia? Secondo la relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva del 2022, i numeri uno per eccellenza di chi non paga le tasse sono i lavoratori autonomi. Essi, stando ai numeri dello scorso anno, hanno evaso l’Irpef, l’Iva e i contributi per un totale di 53,5 miliardi. A seguire, ci sono le aziende: non hanno pagato Ires, Irap e Iva per un totale di 24,4 miliardi. Terzo posto per i proprietari di immobili, evasori per 5,6 miliardi. Ultimo gradino per i dipendenti irregolari che hanno nascosto al fisco 3,9 miliardi. Questa la situazione al 2022. Il tutto, mentre, a livello internazionale, i paesi Ocse hanno intrapreso un percorso comune quantomeno per stanare i grandi evasori. Essi, infatti, si sono ritrovati d’accordo nell’applicare una tassa minima pari al 15% alle multinazionali e ai grandi gruppi. In Europa, poi, è stata raggiunta una intesa per applicare quest’aliquota minima alle società multinazionali e ai grandi gruppi nazionali con entrate finanziarie superiori a 750 milioni di euro all’anno. Si tratta di una decisione presa come risposta alla pratica portata avanti per molti anni dalle grandi multinazionali di sfruttare i Paesi con una minore tassazione all’interno dell’Ue come base per accedere al mercato unico continentale. E magari potrà rappresentare una risposta anche per la nostra presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, di recente, nel corso di un comizio a Catania, ha di fatto giustificato l’evasione dei “piccoli” parlando dell’imposizione fiscale che li riguarda come di un “pizzo di Stato”. Secondo il suo parere, la lotta all’evasione si deve fare innanzitutto stanando i “grandi”.

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Redazione del quotidiano di attualità economica "Il Mondo del Lavoro"

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