Nel contesto della parità di genere sul lavoro, si pongono in rilievo gli obblighi delle aziende, le misure di tutela contro le disparità di genere e gli incentivi per coloro che assumono donne vittime di violenza di genere. Queste disposizioni si aggiungono alle normative esistenti, come il congedo per le vittime di violenza di genere, creando un quadro legislativo complesso e articolato.
Le aziende sono tenute ad adottare misure volte a garantire l’integrità fisica e morale, nonché la dignità dei lavoratori. Questo include la prevenzione delle molestie sessuali sul luogo di lavoro, attraverso iniziative informative e formative concordate con le organizzazioni sindacali. L’obiettivo è quello di creare un ambiente lavorativo rispettoso e basato sull’eguaglianza e sulla correttezza reciproca, dove la dignità di ciascun individuo è salvaguardata.
Le tutele per chi denuncia molestie o discriminazioni sono fondamentali: la legge vieta sanzioni, demansionamenti, licenziamenti o altre misure punitive nei confronti dei denuncianti. Tuttavia, tali protezioni non si applicano se la denuncia è ritenuta infondata o se il denunciante viene condannato per calunnia o diffamazione.
Un’altra iniziativa chiave è la certificazione sulla parità di genere, che valuta le politiche e le misure adottate dalle aziende per ridurre il divario di genere nelle opportunità di carriera, nella retribuzione e nella gestione delle differenze di genere. Le imprese che ottengono questa certificazione possono beneficiare di incentivi contributivi fino a 50.000 euro all’anno.
Per quanto riguarda le discriminazioni indirette, la legge vieta comportamenti organizzativi che possano mettere in svantaggio i lavoratori in base al sesso, all’età, alle esigenze personali o allo stato di gravidanza o genitorialità. Questo include modifiche alle condizioni e agli orari di lavoro che favoriscono alcuni dipendenti rispetto ad altri.
Infine, sono previsti incentivi contributivi per le cooperative sociali che assumono donne vittime di violenza di genere, allo scopo di favorire la loro reintegrazione nel mondo del lavoro.