
La differenza tra Nord e Sud d’Italia non è un destino ineluttabile. Nel senso: anche se si nasce al Sud, si possono avere le stesse chance lavorative di una persona che nasce al Nord. Basta nascere nella famiglia giusta. Una famiglia, vale a dire, che gode già di una buona condizione economica. È quanto si evince da uno studio condotto dai ricercatori Juray Briskar, Edoardo Di Porto, Josè Rodriguez Mora e Cristina Tealdi per VoxEu.
La geografia, quindi, di per sé, conta poco. Così come la stessa storia. A fare la differenza è la condizione sociale di provenienza. Se ne deduce, quindi, che la diseguaglianza tra famiglie ricche e famiglie povere che vivono nella stessa zona è decisamente più alta di quella tra Nord e Sud. E allora: secondo questo studio, se si nasce poveri, non basta emigrare per cambiare la propria posizione.
Gli altri reali fattori che fanno la vera differenza sono il livello di istruzione (il diverso titolo di studio spiega circa il 20% della differenza tra i redditi delle persone); la differenza di genere (le donne rappresentano solo il 16,2% delle persone che si trovano nell’1% con il reddito più alto in Italia contro l’83,8% di uomini) e la differenza tra chi abita in aree urbane e chi, invece, in aree rurali (spesso persino il quartiere in cui si nasce, abita o lavora fa la differenza).
Nascere nel Mezzogiorno piuttosto che nel Settentrione spiega solo il 3,4% delle differenze di reddito. Per di più, con una grande differenza di genere: l’1,8% per gli uomini e il 10,2% per le donne.
In conclusione, quindi, si può affermare che, a parità di condizion sociali e di abilità individuali, una persona che risiede al Sud tende ad avere un salario inferiore rispetto a una che vive al Nord. Ma il tessuto produttivo meno sviluppato del Mezzogiorno, la scarsità di servizi pubblici, l’assenza di infrastrutture adeguate non sono nulla di fronte alla famiglia da cui si proviene.