
Il Decreto Pnrr approvato il 26 febbraio introduce nuove misure per contrastare il lavoro irregolare, con particolare attenzione al settore edilizio. Tra le novità vi sono un potenziamento dei controlli, misure premiali per le imprese virtuose e l’introduzione di una sorta di patente a punti per imprese e professionisti che operano nei cantieri. Questa patente a crediti, obbligatoria per chi lavora nei cantieri edili, prevede penalizzazioni per chi gestisce cantieri dove si verificano incidenti. Inoltre, vengono rafforzate le attività di accertamento e contrasto delle violazioni contributive, con sanzioni più severe per specifiche tipologie di violazioni. Infine, si estende il principio della responsabilità solidale nell’obbligazione retributiva e contributiva, e viene prevista la verifica di congruità del costo della manodopera negli appalti pubblici e privati.
Il decreto tratta le nuove misure introdotte per contrastare il lavoro irregolare e migliorare la sicurezza sul lavoro, soprattutto nel settore edilizio. Tuttavia, la mia critica si concentra sul fatto che queste misure sembrano enfatizzare più la penalizzazione dei trasgressori, come al solito, piuttosto che l’effettiva formazione e prevenzione degli incidenti sul lavoro.
Mi preme segnalare che esiste il rischio che i titoli formativi vengano mercificati, trasformando la formazione in un semplice processo di accumulo e recupero di punti, anziché un investimento serio nella sicurezza sul lavoro. Inoltre, ritengo ridicolo il fatto che i punti della patente possano essere persi in caso di incidente mortale sul lavoro e successivamente recuperati tramite corsi di formazione, senza affrontare adeguatamente le cause alla base dell’incidente e soprattutto senza concentrarsi sulla prevenzione.
Un po’ come il detto popolare “Passata la festa, gabbato lo santo”
Infine, mi sembra pleonastico esprime la delusione nel constatare che le misure proposte siano del tutto insufficienti nel prevenire efficacemente gli incidenti sul lavoro e mi auspico un maggiore impegno nella prevenzione e nella sicurezza sul posto di lavoro, anziché limitarsi a sanzioni e controlli più severi.