Ormai ci siamo: la stagione estiva sta per iniziare. In Italia, è attesa una crescita di 20 milioni di turisti. Ma, per accoglierli, nel settore terziario, mancano all’appello almeno 170 mila lavoratori. L’allarme è stato lanciato da Confcommercio.
“Se nel 2024 si osservasse una crescita delle presenze turistiche del 4,5% rispetto al 2023, pari a oltre 20 milioni in più di turisti – spiegano dall’ufficio studi dell’associazione – avremmo bisogno di 70mila nuovi lavoratori rispetto allo scorso anno solo in alloggio e ristorazione. Con indotto, cultura e commercio si arriva a 170mila: difficili da trovare”.
Il rapporto mette in luce che, fra giugno 2019 e giugno 2023, si sono registrati 2,6 milioni di lavoratori in più, di cui il 77,9% appartiene al terziario di mercato, pari a circa 2 milioni di occupati. E il settore del terziario a mostrare maggiore dinamicità risulta essere quella dei ristoranti, con una variazione positiva che supera le 300mila unità, seguita dagli altri servizi alle imprese (+275mila), da alberghi, informazione e cultura e istruzione e sanità che, complessivamente, esibiscono un incremento che supera le 590mila unità.
“La crescita si compone per l’87% di lavoratori dipendenti e per il 13% di lavoratori indipendenti; il 98,5% e il 75% rispettivamente degli indipendenti e dei dipendenti appartiene al terziario di mercato – osservano sempre da Confcommercio – Il terziario di mercato è, dunque, palestra di auto-imprenditorialità, ma è fondamentale anche per il lavoro dipendente”.